La vicenda della scomparsa di Roberta Ragusa mi fa riflettere su alcuni aspetti delle persone.
Fin dai giorni immediatamente successivi alla scomparsa della mamma di San Giuliano, dopo l’appello del figlio su Facebook, si è mobilitato il popolo investigatore, esperto criminologo, psicologo infantile e della famiglia.
Ognuno a esporre la propria teoria in pieno stile “signora
italia“, convinti ognuno secondo la propria inconfutabile ricostruzione di avere capito tutto e di sapere perchè questa donna sia sparita. Così in questi mesi si sono sprecate le interviste all’amica,alla confidente, alla vicina, alla mamma dell’amica della figlia che una volta insieme fecero un balletto e che si volevano tanto bene, alla compagna della palestra che è sicura di sapere vita, morte e miracoli di Roberta per poi dire che in realtà Roberta era molto riservata, era allegra ma ombrosa, molto felice ma insoddisfatta della sua vita, ai dipendenti della palestra che chissà come sapevano tutto e io che mi son sempre chiesto “ma i cazzi sua non se li fa più nessuno a questo mondo ? Come fa un dipendente assunto da dù giorni sapere tutto dei cazzi del proprio datore di lavoro ?” … boh !?
E man mano che i giorni passano e che la preoccupazione aumenta, si moltiplicano gli interessati, sicchè insieme agli amici e ai parenti di Roberta si uniscono sconosciuti mossi da un irrefrenabile affetto e voglia di riabbracciare
la scomparsa e riempiono di messaggi di solidarietà la bacheca dei gruppi nati su facebook. Gruppi pieni di iscritti e di persone che vi partecipano e esprimono solidarietà, vicinanza, partecipazione ma spesso litigano fra loro rivendicando la più o meno veridicità della conoscenza con Roberta, gareggiando sul numero degli iscritti o accampando teorie che spesso in una situazione in cui non c’è proprio nulla da ridere, fanno piegare dalle risate.
Gente che abita a centinaia di km che si offre volontaria a dare una mano se c’è bisogno … ma per fare cosa ???
Non lo capisco nemmeno se mi sforzo.
Tanto che anche il figlio stesso, da cui era partita la ricerca su Fb pochi giorni dopo la scomparsa della madre, nel giorno del compleanno di Roberta prese la parola per invitare la gente a non degenerare nei commenti sul gruppo altrimenti l’avrebbe chiuso. Basta farsi un giro in questi gruppi per rendersi conto di quello che dico. Alle volte si sfiora il fanatismo. Provo a mettermi solo per un attimo nei panni di un parente e non credo che mi farebbe piacere leggere certe cose.
Il caso ormai ha raggiunto la rilevanza nazionale : fioccano trasmissioni come avvoltoi, chi l’ha visto e quarto grado su tutte dedicano servizi, indagano, impiegano inviati, appostano telecamere e intervistano con tono serio e accusatorio i protagonisti della vicenda come se fossero novelli Perry Mason o sentendosi addosso la casacca americana di CSI. In studio ospiti illustri si atteggiano fornendoci le loro supposizioni, interpretando ogni smorfia degli intervistati, immaginando di vedere Roberta che scappa in pigiama nel buio, o fugge a bordo di un suv nella notte, che viene rapita, uccisa, abbandonata e chissà cosa altro possa esserle realmente accaduto.
Difficilmente mi soffermo a seguire queste trasmissioni ma mi chiedo che credibilità potrà avere mai l’opinione di una Palombelli o di una Dalla Chiesa in tutto ciò ? Mistero della mente umana.
Il tempo continua a passare e con esso aumentano i timori che Roberta non sia più in vita.
Si sprecano gli interventi di personaggi sensitivi, l’assalto ai familiari che appaiono più infastiditi dai media che affranti e preoccupati, saltano fuori amanti, amiche che si sentono importanti perchè conoscenti di una persona salita alla ribalta perchè scomparsa misteriosamente e così ci racconteranno episodi così insignificanti della vita di Roberta da sfiorare il ridicolo.
Le locandine dei giornali locali, una di fianco all’altro spesso si smentiscono lo stesso giorno gridando l’uno alla scoperta shock e l’altra alla bufala.
Appare una sosia, argutamente scoperta da una passante che la chiama, Robertaaaaa !!! subito, giornali, troupe televisive all’assalto. Ma non è lei, le assomiglia tanto ma non è lei e bastava chiederglielo senza muovere tutto questo casino, invece tutto fa spettacolo. Le chiedono addirittura il nome … ah, non si chiama Roberta ? allora non è lei. Giornalista arguta.
L’ultima chicca :
la gente stanca di non vederla ricomparire si organizza da sola. Basta ! Adesso andiamo noi a cercarla ! Si organizzano per la domenica dopo pasqua (non si può mica cercarla per pasqua !?)e intendono battere i monti sopra San Giuliano. Così, come si fa quando si va in cerca di asparagi, cammineranno tutti convinti e magari qualcuno la chiamerà anche, come se lei fosse nel bosco a far campeggio e potesse rispondere al grido disperato dell’amica affranta.
Gli organizzatori si rendono conto che l’impresa è difficile per la presenza di fiumi, laghi, fossi, canali, pozzi e cavità carsiche, sicchè chiedono il conforto della protezione civile.
Ma scusate, a parte che tutto ciò è già stato fatto, ma se ciò non fosse capirei un sollecitare le autorità a fare queste ricerche. Non comprendo il voler camminare nei boschi vestiti come rambo senza conoscere nè il luogo dove si mettono i piedi nè essere in grado di farlo.
Non vorrei apparire cinico ma a me queste cose mi sembrano fatte per fare.
E gli sciacalli ? Ci sono, ci sono.
Eccome se ci sono !
Personaggi che scrivono in maniera anonima, dando indicazioni su posti e luoghi dove secondo loro si troverebbe Roberta e addirittura c’è chi getta a terra fantomatici bigliettini anonimi così che l’attento giornalista di turno possa fare il suo scoop rivelando che : “… secondo fonti anonime ma attendibili, il corpo di Roberta potrebbe essere nell’inceneritore!”
Tutto ciò a me non piace.
Non mi piace la spettacolarizzazione delle tragedie e delle difficoltà della gente. Non mi piacciono gli assalti nei confronti dei protagonisti interrogandoli come se fossero colpevoli prima ancora che un giudice li abbia processati. Non mi piace che cialtroni qualsiasi in televisione vengano pagati per parlare a vanvera su vicende così delicate. Non mi piace che intorno alla casa oggetto della scomparsa circoli la gente curiosa … curiosa di cosa ? Cosa andate a vedere ? Ma non vi vergognate ?
Non mi piace la giornalista che interroga il marito con tono insolente e accusatorio, ponendogli domande irritanti e provocatorie.
Evidentemente però tutto questo cattura la curiosità di noi italiani, così come succede ogni volta che viene spettacolarizzata una tragedia. Siamo pieni di esempi recenti ed è lo specchio della nostra società.
Io mi dissocio e me ne vergogno.
Smettiamo di guardare trasmissioni tipo “quarto grado” che non servono a un cazzo se non a spettegolare intorno alla scomparsa di una donna.
Forse “Chi l’ha visto” aiuta a trovare tanta gente ed è socialmente utile, però potrebbe risparmiarci certi servizi che si avvicinano più al gossip che alla cronaca.
Non chiedo il disinteresse intorno a casi come questo, chiedo solo un pò di dignità e riservatezza che spetta di diritto a chi è coinvolto : sia i familiari, sia le autorità inevstigative.
La stampa faccia il suo lavoro e la gente impari il significato della parola “discrezione“.
ciao, non so chi sei ma sono amica dell’Omoragnolo.
E’ l’unico articolo/discorso sensato che leggo da quando è successa questa cosa.
Sono anche Amica (la a maiuscola non è un errore) di questa Roberta da 25 anni, la mattina che è scomparsa appena saputo mi sono precipitata a casa sua.
Dopo il primo appello fatto a chi l’ha visto chiestomi comunque da suo marito, mi sono rifiutata di parlare ancora con i giornalisti, che mi dicono non capire questa mia decisione, giovedì scorso ho messo alla porta un giornalista di rai 1 e continuerò a farlo anche in seguito.
Non ho alcuna intenzione di partecipare a questo circolo mediatico, in pochi capiscono il perché (parenti e amici stretti a parte).
Di sicuro non ne hanno bisogno i figli di Roberta,
Ho parlato naturalmente con i carabinieri e lo rifarò se lo riteranno necessario.
I pensieri di Roberta, ansie e preoccupazioni quotidiane, le sue piccole confidenze, sono e resteranno mie.
non so neanche perché scrivo tutto ciò……..
ciao Simona
Ciao Simona,
mi fa piacere sentire queste parole da chi conosce Roberta.
Felice di non essere stato frainteso in un mondo in cui la bontà e l’altruismo non sono più sentimenti istintivi ma spesso sono legati alla volontà di apparire tali.
Grazie del commento.
Antonio.
Lo sciacallaggio mediatico in questi casi è preventivato,i reality noir sono ormai quelli che fanno audience e non il Grande Fratello,la gente si appassiona a storie di cronaca come una volta si poteva fare con le telenovelas argentine.
La tv ha fatto la sua,un social network come Facebook dove tutti ma proprio tutti hanno accesso hanno dato voce a coloro che stanno davanti un televisore e che al massimo prima si potevano indignare inveendo contro un elettrodomestico.
Però bisogna fare i dovuti distinguo,se da una parte c’è la casalinga che tra una passata di aspirapolvere e una pentola che bolle,trova risposta alla sua frustrazione di spettatrice passiva,dall’altra c’è una pagina come la nostra,dove il fine ultimo è quello di informare e che ha lasciato chiusi i battenti del chiacchiericcio facile.Dove l’iniziativa di organizzare gruppi di ricerca era estesa agli abitanti di questo piccolo paese,gente che conosce bene il territorio e che è disposta a mettere a disposizione il proprio tempo.Iniziativa che nulla a che vedere con la gita scolastica del 16 aprile.
Se da una parte c’è la voglia di arrivare ad una verità, accettabile o meno che sia,di contro abbiamo un sistema giudiziario in Italia che è un colabrodo, oltre a viaggiare alla velocità di una lumaca.
Il senso di giustizia atavico che risiede in una comunità si risveglia e si ribella,davanti a tanta inerzia…per fortuna!
Purtroppo il confine tra morbosità e sincero interesse è labile e bisogna cercare di non attraversarlo.
Noi ci riproponiamo questo,prendendocene tutte le responsabilità.
Sicuramente ciò che ispira certi movimenti sono sentimenti veri. Ma attenzione massima a che ciò non si trasformi in fanatismo, e soprattutto che tutto sia fatto senza l’ingenua presunzione che basti un gruppo di persone, non in grado di effettuare un certo tipo di ricerche, per sostituirsi a chi è preposto a fare ciò.
Attenzione a non strumentalizzare oltre ciò che è accaduto e soprattutto lasciate lavorare in pace chi sta investigando in un clima impossibile.
si è smarrito il significato della parola “discrezione”, ma prima di questo è andato perduto quello di “serietà”. Ci sono cose sacre che persone come Roberta onorano, la serietà del lavoro, serietà nella cura della famiglia, serietà delle ralzioni familiari, serietà nella cura dei figli. Dove c’è amore, c’è serietà. Roberta è una persona capace di amare ciò in cui crede. Ci sono persone che non provano amore e quindi non hanno serietà nelle loro opere, tutto è un gioco, il rispetto del partner, l’attenzione e la lealtà nelle relazioni familiari, l’indiferrenza verso le conseguenze delle proprie azioni. Serietà, discrezione e responsabilità, tre parole magiche che sono sparite dalla vita di molte persone, e come se non bastasse ora cominciano a sparire anche le persone che sono testimonianza dei valori che quelle tre parole rappresentano.
Con tutto il rispetto,di ingenuo in tutto questo vedo solo la tua fiducia verso chi dovrebbe condurre queste indagini e invece indice e disdice una conferenza stampa nel giro di poche ore per presentare al mondo un SUPERTESTIMONE.E che alla fine di super ci ha fatto solo la figuraccia.E qui mi tocca fermarmi e non andare oltre.
Forse non sai e in quel caso ti informo,è che non si sta cercando nessuno vivo o morto che sia,che condivido il pensiero di questo post ma ti invito a fare i dovuti distinguo.
Hai il link della pagina,puoi appurare da te.
Angela comprendo la tua presa di posizione ma in questo teatrino mediatico che è sorto intorno a una tragedia familiare la vicenda del supertestimone che poi non esisteva si aggiunge a tutte quelle che quotidianamente si leggono sui giornali.
Il giornale di ieri titolava “gli amici di facebook : in settanta vogliono cercarla nel parco” … qualcosa o qualcuno cercheranno …
Senza entrare nel particolare sulla base di cosa lo dovrei fare il distinguo ? dal numero dei partecipanti ? dal grado di amicizia che ognuno vanta ? dal grado di dolore, affetto e disponibilità che ognuno dimostra nei post ?
Continuate il vostro impegno se ciò vi appaga ma dato che siete parte di un circolo mediatico, accettate anche chi tutto ciò non piace. come me.
Ma scusa Antonio forse mi sono spiegata male,questo è il link
https://www.facebook.com/RagusaRoberta
come vedi è una pagina,non è un gruppo, non so chi siano questi settanta garibaldini,ripeto e ribadisco che la nostra è un idea nata da amiche di Roberta residenti sul posto,che la conoscevano e conoscono bene il territorio.
E che nel silenzio da settimane stanno facendo ciò che dovrebbero fare gli organi preposti, ma che invece stanno seduti negli uffici comodi in attesa che giustizia divina piova dal cielo,e senza tanti giri di parole hanno detto “chiamateci quando avrete trovato qualcosa” .
Spero di essere stata chiara questa volta e di non dovermi ripetere,rischierei di annoiare non solo te,ma anche me stessa.Poi come si dice..non c’è miglior sordo..
OK.
Ora hai anche il link alla tua pagina.
Tutti possiamo andarci ma io mi chiedo ancora :
a farci cosa ??
Cosa ne pensi tu l’abbiamo capito, cosa ne penso io è chiaro, anzi chiarissimo.
Il fatto che non condivida assolutamente non significa che io sia “sordo”. Significa che non mi piace.
Adesso sentiamo anche gli altri, grazie per i commenti.