PRIMO MAGGIO
(per festeggia’ ci vòle un bèr coraggio)
E’ arrivato ir primo maggio
per tanti era festa
una gita o un bèr viaggio
e pòi penzieri nella testa.
Ma per tanti era un giorno
in cui c’era poo da festeggia’,
senza lavoro, a guardassi intorno,
va bene tutto ma cosi non va.
Sapessi ‘e giramento di ‘ogliòni
senti’ la gente riempissi la bocca
di buoni propositi e bei paroloni
sapendo che a te le briciole ti tocca.
Tutti ragionano di Diritti Fondamentali,
di Statuto dei Lavoratori,
ma in Italia ‘un siamo tutti uguali
pòi diritti, tanti favori.
E ir favore va ricambiato
con quella ‘osa sempre in voga,
ir Voto tanto agognato
che distingue chi beve da chi affoga.
Oggi siamo tutti in clausura,
ai più manca le scampagnate,
ar mare, sui monti, anche in pianura
ma se ci penzate,
per la prima vòrta oggi davvèro
le differenze si notan meno
ta chi il lavoro lo vede nero
e chi con tutti ‘olori dell’arcobaleno.
Oggi niente ‘oncertone in Piazza,
a me m’importa una sega
e se ir virus ‘un c’ammazza
è l’ora ‘e si riapra tutti bottega !
AC
1/05/2020
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