I Penzieri der Cassisa

L’Uomo ai tempi del Corona Virus

Sono passati già più di 10 giorni da quando lentamente gli italiani prima, e il mondo intero poi, hanno preso coscienza della gravità di questo Virus. L’imperativo è restare in casa, salvo rari casi in cui è permesso uscire stando a distanza da chiunque si incroci ed evitando, pena denuncia penale, di riunirsi con altre persone. E’ possibile uscire per portare il canino a riempire di piscio i marciapiedi italiani, per fare attività fisica (al solito, non in gruppo e a distanza da tutti), per fare la spesa (veloce, nel luogo più vicino e poi a casa), comprare il giornale e tutti quei motivi di stretta necessità che il Ministero ha riconosciuto come tali. Ci sono poi i motivi di salute ma quelli si spera di non doverne fare ricorso.

Gli italiani prima se ne son fottuti allegramente, poi, fioccate le prime multe e dopo che il Ministero per un verso e vari sindaci per un altro, hanno chiuso tutto quello che era possibile chiudere, allora han cominciato a capire che, con le cattive, forse è l’ora di starsene a casa a salvo qualche eccezione di qualche duro di mente (ma con queste gente non c’è Virus che tenga, non capiscono un cazzo e non ci si può fare nulla) le strade si sono svuotate.

Qualche episodio tipico della labile mente umana si è verificato e le code ai supermercati ne sono un esempio, insieme a quei folli che si sono accalcati sui treni per tornarsene al paesello del sud dal quale arrivavano, incuranti del fatto che così facendo portano il Virus al Sud e quando arriverà giù si renderanno conto, le pecore impazzite, del danno che hanno contribuito a creare con il loro comportamento egoista e sconsiderato. Oltre che fuorilegge.

Dal Ministero, il Presidente Conte ha perso la voce nello spiegare che non c’è motivo di accalcarsi al supermercato perché la produzione, la fornitura e la vendita dei generi alimentari non viene interrotta e che è da incoscienti fuggirsene al sud con la concreta possibilità che esportino il Virus in luoghi dove la sanità pubblica è in crisi a cose normali, figuriamoci se in grado di fronteggiare un’emergenza del genere.

Scuole chiuse, uffici chiusi e qualche immenso coglione decide che non c’è occasione migliore di quella di andarsi a fare una bella sciata in Trentino o una bella passeggiata al mare, sul lago con i bambini. Risultato ? Il Virus scorrazza per l’Italia trasportato da queste teste di cazzo. Code sugli impianti sciistici e sui lungomare/lago d’italia con l’ulteriore risultato che le autorità si vedono costrette ad aumentare chiusure e divieti. Oltre che multe salate e denunce penali.

Son passati quattordici giorni dal primo intervento di Conte e la gente in linea di massima ha capito.

Nel resto dell’Europa, dopo che ci hanno prima criticato, sbeffeggiato, preso amaramente per il culo, oggi stanno affrontando la stessa situazione nostra, solo qualche giorno indietro, per cui gli stolti francesi, i maleducati e presuntuosi spagnoli, gli ottusi inglesi, le facce di bronzo tedesche …. son tutte lì ad ammalarsi, a morire, e ad essere costrette a indossare mascherine, lavarsi le mani e chiudersi in casa. Ma il Virus è ovunque e anche le genti americane stanno dando il meglio di sé affrontando la realtà del Covid-19.

Aeroporti chiusi, voli cancellati ovunque e per qualsiasi destinazione. Frontiere sbarrate e divieti di uscire anche solo dal proprio comune. Pare sia l’unico modo per combattere questo Virus così contagioso che morde poco ma abbaia parecchio.

E in Italia che fanno gli italiani ?

Lo stare in casa da obbligo è diventato quasi una piacevole moda in cui, grazie ai fantastici social, si può mostrare a tutto il mondo le proprie abilità culinarie, quanto siamo bravi e belli a giocare con i bimbi, quanto siamo fenomeni nelle attività ginniche in salotto e quanto siamo belli e uniti a cantare in coro dai balconi dei condomini l’inno d’italia inizialmente, canzoncine di Toto Cutugno e neomelodiche napoletane poi, tammurriate e spettacolini di esuberanti dj che, allestiti mixer, luci e casse, han dato via a serate danzanti con volume a manetta.
Sui social dilagano contest i cui si invita amici e parenti a palleggiare con la carta igienica, disegnare, fare arcobaleni, cucinare, mettere musica, quadri e personaggi vip intrattengono la gente, dando il buon esempio e trasmettendo dirette a ritmo forsennato e fornendo un palinsesto vasto e vario agli utenti di facebook, instagram e social vari.

Non mancano poi le gare di solidarietà, raccolte fondi e collette per ospedali in crisi capitanate da calciatori e personaggi ricchi e famosi ai quali si accodano volenterosi e facoltosi cittadini che possono permetterselo perché francamente in tutta questa euforica clausura forzata non dimentichiamoci che tanta gente è a casa ferma senza produrre un solo euro eh ? Senza buste paga, sussidi, contributi, ferie pagate e aiuti vari.

E poi c’è chi in questa situazione chiusa in casa non ci può stare e si sta smazzando in giro per strade, ospedali, corsie, volanti, ambulanze, a curare malati, accudire anziani, tenere a bada gli stupidi che creano problemi, che violano leggi e divieti e a far rispettare ciò che il Ministero ci ha ordinato di fare e che il buon senso, oltre che multe e denunce, dovrebbe aiutarci a comprendere.
E che dire di chi lavora nelle farmacie, nei supermercati, nelle edicole e in tutti quei luoghi in cui è richiesto il mantenimento del servizio ? Dei corrieri che consegnano pacchi e pizze in giro per zone rosse, gialle e arancioni senza fiatare ?

Tutta questa gente è chiamata al superlavoro e non si tira indietro. Ed è anche grazie a loro che l’Italia, china e zoppicante, non sta morendo.

Ma una menzione qua sopra, nel mio diario personale, va a quelli come me. Che devono stare fermi e non sanno da che parte sbattere la testa. Un pensiero a tutti gli artigiani che se hanno del lavoro da portare avanti devono farlo saltellando da un pericolo, un divieto a una chiusura e se non ce l’hanno perché tutto fermo … possono solo sperare che finisca presto perché aiuti per loro non arrivano da nessuno.

Nel frattempo, portiamo allegramente canini a pisciare, facciamo le nostre corse e sedute atletiche, facciamo un paio di capatine al supermercato al giorno e soprattutto …. inventiamoci simpatici contest, cuciniamo, impastiamo, scriviamo hashtag, seguiamo dirette instagram e appendiamo bandierine ai balconi cantando a squarciagola l’Inno di Mameli col dito medio dedicato al resto dell’Europa che tutto è meno che solidale.

Tutto fa. Ed ogni modo per sconfiggere questo male è buono.

Andiamo avanti, possibilmente col sorriso, perché come usa dire in questi giorni #iorestoincasa ma #andràtuttobene.

#iorestoincasa #andràtuttobene
l’egoismo va ricacciato
ognun per sé non ci conviene
prendiamo il Virus di petto Signori
usiam testa e cervello e poi …
ragionamo da asintomatici portatori
non da ottusi Supereroi.

AC

L’Uomo ai tempi del Corona Virusultima modifica: 2020-03-19T08:59:46+01:00da
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