I Penzieri der Cassisa

Quando la musica passava per il Walkman

La musica ha sempre accompagnato la mia vita in ogni momento. Adesso è molto semplice ascoltare i propri artisti preferiti utilizzando telefoni e applicazioni, così uno sale in auto, collega il telefono, pensa a cosa vorrebbe ascoltare, cerca, preme play e ingrana la prima.

Mi torna a mente la mia Lancia Y10 con l’autoradio Pioneer estraibile … tutto l’autoradio era estraibile, il frontalino venne di moda più tardi. Io dovevo estrarre tutto l’autoradio e portarmelo dietro se non volevo che me lo fregassero. Perché le autoradio le rubavano come rubano le bici ora. Qualche pisano si ricorda di “Pasquale Hi Fi ” ?  Il soprannome è tutto un programma. No, non era un DJ, era un mago che faceva sparire le radio dalle automobili in sosta nella zona del Duomo, di casa mia, e quando gironzolava in bici dalle mie parti guardava sempre se c’era mio padre affacciato alla finestra. Se lo vedeva sapeva che gli conveniva cambiare via e fischiettando e pedalando andava oltre facendo finta di nulla. Bei tempi quando una volta sgamai uno che s’era divertito a fregarmi la radio mentre ero con gli amici a bere una birra alla “mescita“, in lungarno quando il Palazzo Blu non era ancora vanto di Pisa. Che schiocchi … ma la radio mi toccò ricomprarmela e se ci ripenso mi rimonta il nervoso trent’anni dopo.

In auto, sotto il sedile, tenevo sempre un paio di porta-cd pieni zeppi della mia musica preferita che sceglievo anche mentre guidavo con una mano, premi, estrai, sfoglia, scegli, riponi, infila, play e pumpupthevolume. Senza contare la marea di cassette piene di musica registrata. Praticamente le playlist di oggi che al tempo si facevano andando a comprare i 45 giri da Magic Sound in Piazza Garibaldi e poi registrare su nastro le preferite, una dietro l’altra. Spesso si regalavano alla fidanzatina di turno. Una bella cassettina con le canzoncine da baccaglio e i titoli scritti in bella grafia sul cartoncino della cassetta, magari un cuoricino sul retro, la data e le iniziali convinti fossero per sempre insieme.

Che tempi, in giro con il walkman della Sony in mano e le cuffiette alle orecchie …
Ricordo quando i miei mi mandarono in vacanza-studio a Cambridge per imparare l’inglese. Io, che non avevo voglia di studiare anche d’estate (come se d’inverno invece lo facessi), passavo il tempo convinto che per imparare bene l’inglese si dovesse parlarlo per beccare le francesine, anche loro in inghilterra allo stesso nostro scopo, oppure ascoltando musica. La prof. un giorno, mentre ero seduto in terra con la musica nelle orecchie, mi rimproverò dicendomi : “ma sei venuto in inghilterra per imparare l’inglese o per ascoltare la musica ?” e io con gli occhi spalancati e l’aria innocente tipica di chi intende prenderti per il culo, risposi : “ma io sto ascoltando Rod Stewart ! ‘un canta mia in cinese !”, facendola incazzare di più.

Se penso alla mia gioventù e a quella dei miei ragazzi forse questa infinita possibilità di accedere ed ascoltare la musica è la cosa che gli invidio di più in assoluto (oltre la giovane età ovviamente).
Poi, per il resto continuo a preferire i fantastici anni 80/90. Ma prima o poi la inventano la macchina del tempo eh ? E allora un giretto indietro di 30/40 anni me lo faccio eh ? Prima tappa ? Che domande … una domenica all’Arèna a rivedermi il Pisa in serie A e sbirciare in gradinata se sgamo mì pà a sede’ vicino a dù bimbetti.
Uno di vì e uno di là.

Bei mì tempi.

Quando la musica passava per il Walkmanultima modifica: 2019-10-29T18:21:56+01:00da
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