I Penzieri der Cassisa

Parlare senza pensare. Giudicare senza vergogna.

C’è una cosa che mi dà un gran fastidio e sono quelle persone che dopo aver commesso uno sbaglio, aver fallito per sua colpa una grande occasione o, peggio ancora, abbiano tenuto un comportamento irrispettoso, illegale o comunque comunemente ritenuto fastidioso e criticabile, invece di fare tesoro degli errori o reati commessi cercando di migliorare, se ne stanno lì belli impettiti a criticare, giudicare con la presunzione di voler insegnare agli altri come comportarsi.

Sarà capitato a tutti voi di pensare : “ma proprio te parli che fino a ieri …” e gli esempi per terminare la frase sono infiniti e spaziano in tutti i campi.
Perchè il fatto è proprio che una volta persa la credibilità sarebbe bene ripartire da zero lavorando sugli errori fatti, vestendosi di umiltà e soprattutto evitando di voler insegnare agli altri come fare. Solo così la credibilità perduta potrebbe lentamente, e con i fatti, essere recuperata.

Ma in Italia questo non accade e l’esempio ci giunge ogni giorno da giornali e televisioni, uniti ai deleteri social network che ormai hanno preso il sopravvento con l’unico risultato che mentre una volta era molto interessante leggere e imparare da opinioni e pensieri di chi ne sapeva più di noi, adesso è poco interessante e per nulla istruttivo leggere migliaia di esternazioni fatte da chi ha l’occasione finalmente di dire la sua senza spesso sapere ciò di cui parla.

Ogni giorno apro un giornale, cartaceo o digitale che sia, alla ricerca dei fatti con l’unico risultato che per farmi un’idea scevra da commenti, giudizi faziosi e falsità, devo leggerne dieci per poi scuotere la testa rassegnato dalla confusione che regna nella mia testa. Tutto ciò perchè mi evito il carrozzone dei social e di quei programmi televisivi appositamente studiati per cervelli poco pensanti e facilmente influenzabili, altrimenti anche il solo volersi tenere informati risulterebbe un’operazione da ospedale psichiatrico, oltre che una cosa dannosa per il fegato.

Il nostro è un paese in perenne campagna elettorale così ogni giorno assistiamo a comizi di soloni tuttologi che, cancellati in un sol colpo gli errori e le malefatte commesse, salgono sul pulpitino di cartone dei social network o conquistano il primo piano del teatrino televisivo di turno e blaterano giudicando, etichettando, criticando e quasi sempre offendendo chi adesso ha il posto al sicuro nella stanza delle poltrone rosse. E questi comizi improvvisati sono quasi sempre ricchi di errori, imprecisioni e falsità condite con belle parole ad effetto studiati ad arte per aizzare la gente che ahimè, poco pensa, crede a tutto e scrive scrive scrive milioni di cazzate su twitter e su facebook.

Il risultato qual’è ?
Un grande, immenso casino dal quale non usciremo mai. E la storia ci insegna che alla lunga i cambiamenti drastici a situazioni precarie incancrenite avvengono improvvisi senza il permesso di nessuno. Guerra, epidemia o cataclisma che sia.

Alla popolazione vengono dati pochi scarni dati su cui scannarsi inconsapevoli delle trame nascoste, e dei reali vantaggi o guadagni che stanno alla base dei grandi tormentoni che alimentano di settimana in settimana i trand di moda sui social.

Potrei entrare nel dettaglio, esemplificando lo schifo che leggo e vedo in questi giorni in Italia e nello specifico a Pisa ma diventerebbe uno dei tanti opuscoletti di propaganda che a qualcuno piacerebbe e a qualcun altro no, per cui resto sul generale e vi chiedo :

ma prima di parlare di una cosa che non sapete o sulla quale siete inciampati clamorosamente voi ci pensate ? Prima di gridare contro chi sta rubando stando seduti sul sedile posteriore di una volante che vi ha colti con le mani nel sacco ci pensate ? Come vi permettete di criticare chi sta cercando di fare meglio di voi che prima di loro avete fallito totalmente dimostrando inettitudine e incapacità ? Veramente pensate che tutti siano stupidi e belino in coro dietro a Voi ?
Evidentemente si.

Come sarebbe bello se ognuno prima di aprire bocca o prima di pigiare il ditino sulla tastiera pensasse a se stesso domandosi : ma so quel che dico ? Sono in grado di alzare il dito proprio io che ho sbagliato tutto, che non ci sono riuscito ? Sarò credibile se pubblicamente accuserò altri di una malefatta che ho appena commesso ?

Questo manca nella società moderna.
Un po’ di silenzio, di riflessione, di umiltà, di tanta educazione, rispetto reciproco, coerenza.
Stiamo dimostrando che tutta la libertà che ci siamo conquistati non la sappiamo utilizzare.

Sarà per questo che non mi incantano i discorsi, non mi esaltano le promesse e mi irritano i giudizi.

Siamo senza speranza.
Siamo senza vergogna.

p.s.
l’immagine in evidenza l’ho presa dal web, non è mia ma mi è parsa particolarmente appropriata al testo
Parlare senza pensare. Giudicare senza vergogna.ultima modifica: 2018-06-12T08:46:38+02:00da
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