Era tanto che s’aspettava,
già ci immaginavamo un’Arena piena zeppa,
coreografie da fotografare e ricordare negli anni,
colori e cori contro i cugini labronici,
nemici calcistici di sempre,
titolari dell’unico derby che meriti questo nome
in uno stadio dove avrebbero trovato posto anche loro
nella curva che un tempo si riempiva di bandiere avversarie.
Anche il campionato ci aveva messo del suo
facendo venire a Pisa il Livorno primo in classifica,
e noi subito dietro pronti a farci valere
in campo, bella gara,
e sugli spalti, partita già vinta.
E invece …
come al solito son riusciti a sciupare tutto.
Nel paese dello scarico di responsabilità
per l’Arèna nessuno se la piglia.
Così posti ridotti,
nessun ampliamento,
lavori non se ne fanno per l’Arèna vecchia
vi si fa lo stadio nòvo
chissà quando.
I biglietti sono pochi per noi
quasi punti per loro.
Il finale è scontato
sciopero, niente colori, niente bandiere, niente tifosi avversari
e un derby scolorito.
Chissà se gli garberà lo stesso al mì figliolo
ma non credo.
Toccherà vivere di ricordi ancora per un pò.
Nel frattempo provo a metterla in rima,
ovviamente pisana,
ovviamente ispirata da un sano giramento di coglioni ,
il titolo è “Ir Derbi Scolorito”
ir sottotitolo è “Livorno Merda”
ma la soddisfazione
di scambiarci i complimenti reciproci con i livornesi
quella non c’è più …
Finarmente si giòa ir derbi
vèllo vero, mià vell’artri
e la voce bisogna ‘e m’asserbi
per urlare sulli sparti.
Già m’immagino ir pienone
li striscioni e le bandiere.
Bimbetti rossi per l’emozione
urlan con vocìne fiere.
Sui giornali tante pagine
dai riòrdi all’interviste
foto, poster e quarche immagine
di persone già riviste.
Già si chiudano le strade
birra e vino ‘un se ne vende
un po’ d’acqua di vèlla ‘e cade
verzo Asciano s’andrà a prende’.
Ma alla fine ‘un ci sarà gusto
tra divieti e restrizioni
se lo stadio è vetusto
c’è chi ‘un vòle preoccupazioni.
Così li sparti saran spenti
senza fumo né colore
e se l’Arèna ‘asca giù
si gioerà in San Rossore.