I Penzieri der Cassisa

Aspettate a scavarci la fossa

Non abbiate fretta, aspettate un attimo a scavare la fossa per il Pisa.
C’è ancora tempo e soprattutto potreste fare una fatica inutile. Fatica doppia perché poi la buca va tappata.
Sarà dura, non sarà per nulla facile e dovremo sudarci ogni singolo punto come fosse una pepita d’oro da tirare fuori da una miniera senz’aria, ma ci proveremo fino all’ultimo. Questo è certo.

Pareggio in extremis del Pisa ieri a Perugia, in rimonta dopo il doppio vantaggio che in dieci minuti dopo il fischio d’inizio pareva aver già chiuso una gara senza storia. Ma la squadra di Gattuso, rimaneggiata da un pesante turn over, ha dimostrato di avere ancora quel carattere che fino ad oggi l’ha caratterizzata e che dopo Vicenza pareva perduto.

A dire la verità mi piacerebbe vedere anche giocare al calcio ogni tanto e non fondare ogni singolo punto sul carattere, sulla grinta, sulla fame e sull’ignoranza (per usare un termine caro a Ringhio), ma la serie B è bella proprio per questo. Perché nulla è mai scontato, perché nessuna squadra parte mai sconfitta e nessuna mai vittoriosa prima del fischio finale. In serie B perdono le grandi con le piccole, retrocedono squadre costruite per vincere e fanno il grande salto formazioni su cui nessuno aveva scommesso all’inizio ma che poi si rivelano imbattibili.

Il Pisa sembra la vittima predestinata che tutti ieri definivano con malcelata soddisfazioneultima” in classifica, senza però mai sottolineare che sul campo ultima in questa classifica non è mai stata e che con i quattro punti di penalizzazione regalatici dalla scellerata precedente gestione societaria adesso sarebbe fuori dalla zona calda della retrocessione.
Va bene così.
A Pisa siamo abituati da sempre a guadagnarcele le cose e ieri, sotto per due reti dopo nove minuti, la squadra pareva in caduta libera verso quella categoria innominabile nella quale troppo siam rimasti ma che sempre ci è andata stretta.  Ma la riscossa l’ha suonata lui, Di Tacchio,  nominato capitano con i senatori Lisuzzo e Mannini a riposo in panchina, ha dimostrato ancora una volta di essere un elemento imprescindibile del Pisa. Ragazzo forte fisicamente, umile ma determinato, buon calciatore che (chi segue il Pisa con me lo sa) sempre ho ritenuto il più importante. Ieri  il suo goal al 14′ ha rimesso in gara la sua squadra e ha acceso il motore di un Pisa che era sempre in folle con il freno a mano tirato.  Dopo il suo goal la squadra si è stropicciata gli occhi e ha detto : “oh ! che si fa ? si gioca ? Gnamo ragazzi diamoci da fare !” … e ha iniziato a dare del filo da torcere al Perugia di Bucchi.

Non dimentichiamo che ieri il Pisa, dopo il primo quarto d’ora di follia, ha giocato alla pari con il Perugia eh ? Gli umbri in piena zona Play Off ieri miravano al quarto posto e, in serie positiva da sei turni, hanno assistito alla reazione dei nerazzurri che si erano permessi addirittura il lusso di affrontarli schierando le “seconde linee“, tra cui un ragazzino del 99 col compito di fermare Guberti. E ho detto tutto.

Certo, è vero che la carica suonata da Di Tacchio si è compiuta con l’ingresso in campo nella ripresa della Vecchia Guardia. Con Lisuzzo a guidare la difesa e Mannini a scorrazzare per il campo e confezionare cross dorati, la squadra ha acquisito sempre più sicurezza e ha dimostrato ancora una volta che battere chi detiene il primato di difesa meno perforata del campionato  non è per nulla facile. Il pareggio di Lisuzzo su cross pennellato di Mannini è il riassunto della gara, di un campionato.

Avessimo un attacco un po’ più prolifico ….
Non si può avere tutto ma il motivo per cui la squadra con la miglior difesa del campionato occupa una così preoccupante bassa posizione in classifica sta tutto lì : nel fatto che contemporaneamente ha il triste primato di peggior attacco della serie B.  Inutile che io mi soffermi sui singoli attaccanti ma è indubbio che gli attaccanti più che fare a sportellate, arte in cui son tutti molto bravi, o a correre come forsennati, devono segnare. E’ la regola più elementare del gioco del calcio dove vince chi segna un goal in più dell’avversario. Se a questo aggiungi difese forti, allenatori carismatici, gruppi uniti e tifoserie calde, ecco che si vincono campionati e si compiono imprese.

Il Pareggio di ieri sera a Perugia è stato fondamentale perché giunto dopo un periodo nero iniziato con la clamorosa sconfitta di Vicenza, proseguito con lo sciapo pareggio interno contro il Latina e concluso con l’amara sconfitta casalinga contro la Salernitana. Tutto ciò inframezzato dal pareggio di Verona che aveva fatto sperare in una reazione. Il problema mentale cui accennava Gattuso, derivante dalla pesante delusione di Vicenza, ieri è parso risolto. La reazione della squadra dopo la partenza fulminante del Perugia ne è stato un chiaro esempio.

E ora ?
Le gare che mancano al termine del campionato sono otto … otto finali da vincere.
Occorre vincere il più possibile perché è vero che è necessario evitare le sconfitte e muovere la classifica, ma è anche vero che pareggiando (e il Pisa, insieme al Latina ultimo in classifica, detiene il primato anche dei pareggi, 18 ad oggi) si va poco lontano.
Sabato arriva il Cesena e Rino porta la sua squadra in ritiro a Montecatini. Troppe le chiacchiere dei tuttologi che la piena della Serie B ha portato a Pisa e il Mister ne ha le scatole piene. Fa bene perché sentire i fischi alla squadra, seppur pochi, così come ho sentito sabato dopo la sconfitta contro la Salernitana, fa male. Soprattutto perché in larga parte giungono da chi il Pisa non l’ha mai seguito con l’amore di chi era abbonato in serie D e mai l’ha abbandonato negli anni della Lega Pro. Facile arrivare solo quando c’è il sole e casomai fischiare anche eh ?
State a casa se non amate il Pisa, date retta. Vi risparmiate la delusione di vedere un calcio non all’altezza dei vostri palati fini e risparmiate a noi il fastidio dei vostri fischi e dei vostri discorsi a culo.

Forza Ragazzi, Forza Rino, Forza Presidente, i Pisani che amano il Pisa sono tutti con Voi (e siamo tanti tanti).

Noi ci si crede

Foto LaPresse

Aspettate a scavarci la fossaultima modifica: 2017-04-05T09:53:35+02:00da
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