E ancora una volta la vita ci sorprende a contare i secondi tra un respiro e un altro.
Fissi gli occhi nella vana speranza di un’occhiata d’intesa, di un sorriso, di un occhiolino complice come a dire “tutto ok “.
Le mani cambiano.
Si lasciano stringere, cercano la carezza, si affusolano, si pongono in posizione di preghiera.
La mente vaga fra i ricordi facendo pulizia di tutto ciò che non provochi un sorriso.
Rimpianti e rammarico per un futuro un po’ più soli scalzano rancori e lucidano vecchie ruggini.
Perché ti sei lasciato sfuggire i momenti migliori ?
I giovani, privi del tuo futuro, si incamminano soli voltandosi indietro nella speranza di vederti dietro, in fondo alla strada, giungere lento all’arrivo col sorriso dell’orgoglio.
Ma il sorriso è vivido nella mente e in qualche immagine a colori. Solo lì.
Son tante le domande, incolmabile il vuoto, insufficienti i detriti di una vita sempre al trotto, inutili le macerie di vecchi muri abbattuti.
Il tempo lenisce i sintomi di una grande ferita ma non cancella la cicatrice che brucia al solo posarvisi di uno sguardo, al solo sfiorare di un ricordo, al solo diffondersi di un profumo, di un suono, di un fischio o di un colpo di tosse.
Procediamo stretti in un abbraccio che ci renda quella forza che pare scivolare via dalle dita delicate.
Troveremo il coraggio e rinvigoriremo il desiderio di ricordarti, rendendo eterno il ricordo delle tue parole, delle tue azioni, delle tue abitudini, dei tuoi gusti. Guarderemo con i nostri occhi lucidi i luoghi del tuo cuore, come a permetterti di rivederli dentro di noi. Ascolteremo la tua musica, ballando insieme e cantandone in coro i ritornelli. Assaggeremo i tuoi piatti gustandone il sapore e tramandandone la ricetta.
Ti parleremo in silenzio certi che da quel nascondiglio, che nessuno ha mai scoperto, riceverai le nostre parole, vedrai e sosterrai la nostra vita.