I Penzieri der Cassisa

Pisa Spalle come in un bèr firme

Son passati tre giorni e tutto ancora mi risòna nell’orecchi, mi scorre sulla pelle d’oca, mi ripassa davanti all’occhi ‘ome in un firme visto ar cinema trent’anni fa, vando ci portavi la bimba e a ripensacci ir firme te lo riòrdi poo, lo rivedi sfoàto ma tutte vèlle sensazioni ‘e provasti ti restano bene ammènte e le rivivi còr magone e i lucciòni all’occhi.
L’immagini della partita di domenìa mi scorrano ‘ome fotogrammi in un ambiente ‘olorato, dove sfilano veloci l’abbracci strinti strinti còll’amici ‘e vedi sempre e solo allo stadio, varsiasi stadio sia,basta ‘e gioi ir pisa. E te l’abbracci perchè ni vòi bene lì, con quella sciarpa nerazzurra, ‘on quella maglietta addòsso, con quella ‘roce tatutata sur braccio, sur collo, sur groppone, sur porpaccio … dappertutto … e l’abbracci si mortipriàno vando ir pisa segna. Vene sur collo, occhi di fòri, muscoli tirati, buzzi ‘e sartellano, puppe ‘e sbatacchiano inzieme a tanti tanti sorrisi belli e sinceri di chi ner solito momento gode per quer pallone che s’infila nella porta sotto la sudde.
Un pallone solo soletto, gonfio ir giusto, sbatacchiato di và e di là che ner momento in cui vede la rete, la vòle tocca’, ci si vole strofina’ addosso e gonfialla e quando supera vèlla riga bianca pare fermassi e anda’ avanti per la spinta di ventimila occhi che si spalancano e pare penzacci bene prima di buttaccisi, guasi a godessi ir momento fin’all’urtimo. E quando poi chiude l’occhìni e si tuffa su quer filo tutto annodato, come fosse un ragno di dù ‘ili allamato, ci si rotola e si gode ir boato dello stadio. Tutto per lui e di vèr piede, quella chiorba, vèllo stinco che ce l’hanno spinto e che ora è li che corre ‘ome ‘un matto per ir campo abbracciato a vell’artri tutti vestiti di nerazzurro.
Domenìa la trama der firme dell’emozioni era parecchio ‘ompriàta e chi l’ha studiata ha penzato bene di fa’ sta’ bene un gocciolino anche tutti vèlli ‘e s’erano sistemati in sudde. Tutti ve’ pigiamini a striscine azzurre (chi ‘un ce l’ha avuto un pigiamino a striscine azzurre ? Vabbè le bimbe ce l’avevano a strisce rosa ma a Ferrara vèllo bianco e azzurro se lo mettano anche le bimbe. Valle a capi’ !?) bellini pigiati a ‘empi’ un settore che era tanto che ‘un vedeva un popò di gente e s’era stufato di presta’ li scalini solo alli stiuarte o a quelli della miseriordia. Loro tutti ringalluzziti dar primo posto in crassifia e còr sapore della B già in bocca, gòdano per primi vando Mora la stiaccia di testa e Bindi decide d’un rovina’ la festa a tutta vèlla gente dreto di lui, così mentre Cani si fa un pisolino sdraiato sulla riga, lui smanacca un popò co’ guantoni e permette ar pallone d’andassi a sfoga’ sulla rete.
Nell’aria i sarti delli spallini si mescolano a’ moccoli de’ pisani ma a me mi ‘asca l’occhio su Porverini, romano docche che prima di riparti’ dar centroampo carìa i su’ ‘ompagni come a di’ : “carma bimbi ‘un è successo nulla”. E io drento di me penzo : “carma una sega, ora ni s’è bell’è rifatto go’ a lorolì che si rinchiuderanno ‘ome ricci nella tana”. Ma in realtà quer gesto mi infonde siùrezza e pur smoccolando per ir gò regalato mi dìo che se ci ‘rede lui che è ner mezzo ar campo, perchè ‘un ci si deve crede’ noi che siamo sotto ir sole sì ma con la birra in mano e ir cappellino sull’occhi. L’unìa ‘osa è che bisogna falla finita d’offende’ i gioatori di vell’artri … poi ci fanno puntuarmente gò … e a Mora n’erano fistiati parecchio l’orecchi prima di buttalla drento, maremmatrifolata.
Ma i firmi belli sono sempre vèlli che prima di fatti ride’ o piange’ di ‘ontentezza, ti fanno prima pati’ un gocciolino, perchè se ci penzate bene per gode’ ‘ome si deve bisogna pati’ più possibile e poi tò ! Ti ci stiocca presempio un gò CiccioFavasuli a Perugia vando tutto pareva finito o mellio ancora ci penza EddyBaggio e la disperazione si trasforma in goduria da mufloni di razza e te poi esse’ capace di fa’ la peggio ‘azzata … tipo me domenìa …
Eh sì perchè ar pareggio di Peralta ho fatto un sarto parevo Sotomaiorre. Mi volevo aggrappa’ ar vetro per esurta’ co’ gioatori ma mi sono scordato che in cima a que’ vetri sudici ci sono li spunzoni di ferro e io mi ci sono agguantato ‘olla mano sbriciolandomela … popò di brodo …
Sicchè ir firme è passato dalla paura, alla gioia alla tragedia. Già mi vedevo in barella cor dottore di CSI che m’analizza ir sangue trovandolo giallo di birra anziché rosso, e mentre tutta la mi’ gente faceva ir verzo a MarconeGuidi (tantagùri alla Voce dell’Arèna che ieri era ir su’ ‘ompreanno, sai ‘e dorce n’avranno preparato … di vindici piani ‘ome le torri der Burgarella) urlando ir nome di Peralta, io mi mettevo a sede’ su’ gradoni mentre i volontari della miseriòrdia còr Dottore m’assistemavano ir dito sbranato maremmamorzadaunburdogghecollarabbia. Io tranquillo e beato seguitavo a guarda’ la partita mentre l’acqua ossigenata mi sfrigolava sur dito maolato e propio mentre ir dottore mi riappicciàva la ciccia còlle striscine adesive ir capitano Mannini penzava bene di buttalla drento di testa. Pisa in vantaggio e io còr sorriso ebete di chi è contento ma ‘un pòle sarta’ tirandosi dreto dottore e infermieri. Terminata l’operazione penzo : “varda ganzo propio nermentre che ir pisa agguantava i tre punti a me me ne davano di più … ih ih … “ simpatìo dev’esse’ ir regista di vèsto firme eh ? Meno male ‘un era Quentin Tarantino sennò ‘ome minimo invece der dito chissà cosa mi poteva ‘apita’.
Torno da’ mi’ amici : “oddovèri rifinito ?” mi fanno in coro … de … co’ diti fasciati (uno in più per prudenza) nielo spiego, raccatto un paio di “bermibrodo” e torno a canta’ con quell’artri.
Che giornata. A guardassi intorno ‘un pare per nulla d’esse’ in legapro. Stadio pieno, tutto ‘olorato, gente che canta, la ‘urva sempre esaurita che manda i cori, la gradinata, oggi esaurita anche lei, ‘e ni va dreto a fanni l’eco regalando un sottofondo musiàle a’ gioàtori che ‘un possano resta’ indifferenti.
E quando tutto finisce, ‘ome succede nei firmoni, si resta a sede’ in sala a legge’ i titoli di ‘oda. E tutto lo stadio in piedi a batte’ le mani a’ gioatori abbracciati a centroàmpo. Un’occhiata alli spallini, anche loro festeggiano i sua ringraziandoli per avecci provato, conzapevoli d’ave’ ceduto le armi a una squadra più forte. Gattuso chiappa la rincorza e, tutto solo, va a esurtare sotto la nord … pelle ritta, goduria ai massimi livelli, e poi lascia la scena ai su’ ragazzi che battendo le mani a ritmo si avvicinano. Lancio di mallie, pantaloncini e cannottiere … lololololololoollololollollolo

Poi dice che ir carcio è senza emozioni, è da dementi e delinquenti eh ?
Quante ‘ose inzegna e regala ir gioo der pallone,
quante emozioni divèrze ti fa vivere nell’arco di soli 90 minuti,
quanta gente diversa unisce
quanto bene fa a chi vive la settimana fra penzieri, debiti, probremi di salute, ‘orna e di lavoro.

Tutti inzieme si sorte dall’Arèna commentando stavòrta contenti e fiduciosi.
Sì, son sempre primi, Sì, festeggeranno di siùro, andranno in B direttamente e poi in A e poi vinceranno anche la cempionz, però a Pisa no.
A Pisa si festeggia noi.

Ir finale der firme è lieto e ognuno ora ripènza alle scene più importanti, e alla fine cerca di ‘oglienne signifiàti e inzegnamenti. E la morale sai val’è ?
Che ir Pisa è sempre vì.
E dopo i titoli di ‘oda oggi lo sanno ammodìno tutti :
lo sanno a Ferrara che ir campionato lo possano perde’ solo loro. Devono solo penza’ a vince’ perchè se mollano … il Pisa è lì come un gatto còr topo;
lo sanno vèlli dreto che ir seòndo posto ‘un è roba per loro. Vèllo è der Pisa. ‘ome minimo;
lo sanno tutti vèlli che in malafede cercano di destabilizza’ l’ambiente tirando fòri penalizzazioni, deferimenti, squalifiche e tutte vèlle seghe che cor carcio ‘un c’entrano nulla. Ora lo sanno che la squadra è unita e penza solo a gioà e che i tifosi ‘un mollano e, a parte i rompiogliòni e li scontenti di natura, son tutti lì a gridare Pisa Alè. Avete voglia di tira’ fori le notizie a orologeria, a noi c’importanasèga. Sappiatelo cari i mì brodi.

E ora ?
Godiamoci e assaporiamo i bei momenti vissuti di recente,
mettiamo la partita di domenìa ner cassettino delle partite da ‘uni scordassi mai,
sogniamo e stiamo vicini più possibile alla squadra,
ma cerchiamo di smarti’ tutto entro sabato
perchè nulla ci deve distrarre,
nemmeno la gioia.
E sabato tocca alla puppese.

Avanti ir prossimo
Tutti a Lucca che in quer cassettino c’è sempre parecchio posto.
#gnamopisa #riagguantiamoli #sempreforzapisa
AC

Da www.tuttopisa.it del 06.04.16

Pisa Spalle come in un bèr firmeultima modifica: 2016-04-07T10:10:06+02:00da
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