Avrei una voglia incredibile di respirare l’aria della mia Isola d’Elba fuori stagione.
Due passi in riva al mare d’inverno.
Girare per strade deserte ma ricche di bei ricordi.
Salutare facce conosciute, invecchiate ma dolci come i tempi che rievocano.
Parlare con gente immaginadoci ventenni abbronzati e senza pensieri, con un occhio ai figli che scorrazzano inconsapevoli.
Sedersi sulla banchina del porto con i piedi che penzolano sul mare e gli occhi che si bagnano mentre vedono facce amate che non ci sono più, sfocate dal tempo, dalle lacrime.
Sdraiarmi sugli scogli sotto la torretta di Rio e ascoltare il suono della porta di casa che si chiude, la tosse di mio padre mentre fuma e prepara le canne da pesca e mia mamma che traffica intorno a pentole profumate. Il materasso morbido e umido, la musica della notte prima in sottofondo e le voci dal vicolo che si mescolano confondendomi.
