I Penzieri der Cassisa

Io non scoppio i petardi a capodanno

Anche il 2015 è arrivato alla fine.
Un’altra agenda da riporre sullo scaffale nella speranza di completare anche quella nuova, lucida, piena di belle paginette bianche.
I calendari si rinnovano. Non più loghi di banche sulla mia parete, ma supermercati.
Delle prime è possibile farne a meno, dei secondi non del tutto.
31 dicembre, un giorno qualunque diventato famoso solo perchè l’uomo non vede l’ora di salutarlo. Ma lui non se ne rende conto e si carica di importanza. Mentre tutti si preparano per festeggiare l’arrivo del 2016, il 2015 si addobba e si gonfia come un pavone, ma non s’accorge che la gente è contenta che lui si tolga di mezzo.
Il mio 2015 ?
Pieno, zeppo, zipillo come un uovo; come il pullman che porta in San Pietro; come la Metro nell’ora di punta; come l’Arèna quando il Pisa gioca i Play Off; come i miei coglioni alla fine dell’anno.
Sempre di corsa, sempre di rincorsa. Ma per andare dove ? Per rincorrere che cosa ? Per raggiungere chi ? Non lo so. Forse alla fine della corsa lo saprò, ma nel 2015 al traguardo non ci sono arrivato. Son sempre in corsa ma mi pare ancora lunga. O perlomeno, l’arrivo ‘un lo vedo. Ogni tanto trovo qualcuno che al volo mi porge da bere, ma il piacere dura poco, quel tanto che basta a sopravvivere fino al sorso successivo.
Tanto sudore, tanta fatica, tanto sforzo, anche quando la strada diminuisce la sua pendenza. Niente di facile, nulla di regalato.
Un anno in cui ho assistito alla crescita esponenziale dei miei figli. Ogni anno sempre di più rendendomi orgoglioso di aver contribuito alla loro crescita serena consapevole che per loro sono ancora un porto sicuro, una fortezza dentro la quale nessuno può scalfirli. Anche se le mie mura iniziano a presentare delle crepe e il portone scricchiola, tengono duro.
Un anno, il quindicesimo di venticinque, a fianco di mia moglie, abile combattente, mai doma, prezioso braccio destro sempre al mio fianco, col sorriso, col ghigno fiero e con qualche lacrima. Un anno in cui orgogliosi abbiamo accompagnato abbracciati la crescita, tra gioie e pene, del frutto della nostra unione.
Un anno in cui ho conosciuto gente nuova. Gente che ha arricchito la mia numerosa compagnia di amici. Gente meritevole di farne parte e gente che è passata facendo tanto rumore ma lasciando solo fumo prima di sparire nel nulla.
Un anno in cui ho avuto il piacere di trascorrere piacevoli momenti con amici di vecchia data, ricordando momenti passati, bevendo del buon vino guardando con l’altro occhio i nostri figli giocare insieme. Momenti fondamentali che ricaricano le pile.
Un anno in cui ho avuto la triste conferma che i valori di questo tempo son sempre meno importanti, sovrastati da cose futili, appariscenti ma fabbricati in Cina. Nessuna qualità, spesso nocivi. Un anno in cui mi sono sforzato di aggrapparmi ad essi, restando loro fedele, sempre più solo e fuori tempo ma fedele.
Un anno in cui ho avuto l’ennesima conferma di quanto sia per me importante stare bene da solo. Lontano dal rumore, lontano da discorsi futili e da falsi sorrisi che spengono il mio, di sorriso. Distanza dalla smania di aggregazione proclamata da gente sola che sola non sa stare ma in gruppo nemmeno. Solitudine riempita dai miei affetti e vissuta col sorriso provocato da chi, con soddisfazione crede di leggere tristezza nei miei occhi ma che non conosce il linguaggio dei miei occhi e l’importanza del mio sorriso che non reagisce all’impulso di nessun telecomando.
Un anno, il primo senza mio padre. Un anno in cui forte ho sentito la sua mancanza. 365 giorni di pensiero puntuale al suo sorriso, alla sua forza, alla sua voce, alle sue grandi mani, al suo cuore immenso, ai suoi valori, veri, che adesso più che mai son dentro di me.
Un anno che mi ha dato anche diverse soddisfazioni. Che non hanno facilitato la mia corsa ma l’hanno resa più lieta.
Un anno che non mi interessa festeggiare, né salutare con eventi eclatanti ma che ripongo nel bagaglio di tempo che si accumula alle mie spalle e che forse un giorno rammenterò con distacco, con tristezza e con gioia.
Finito il 2015 inizia il 2016. Nulla di nuovo se non un numerino che a Voi esalta tanto ma che ancor di più esalta chi ci guadagna con la Vostra frenesia, chi si arricchisce grazie ai vostri sentimenti isterici e alla Vostra smania di apparire per forza felici e sorridenti ma che non Vi accorgete quanto poco naturali apparite dai Vostri selfies vanesi e artefatti.
Forza gente, tutti al cenone, tutti al ballo, brindate, sudate, accoppiatevi come conigli, donate qualche spicciolo in beneficenza e poi ditelo a tutti, suonate campane e trombe, trombate con chiunque vi capiti a tiro e poi date la colpa allo spumante di scarsa qualità, inaugurate il nuovo anno con una sbornia che vi riporterà col culo alla giusta altezza. Per terra.
Fate tante foto e fatecele vedere, mi raccomando, perché interessano parecchio a tutti. Fotografate anche quello che mangiate e bevete, magari risparmiateci quello che poi inevitabilmente ricaate.
Io no. Lascio perdere. Sto con chi amo, con chi mi ama. Brindiamo alla nostra salute e a quella di chi ci vuole bene.
Non scoppio petardi perchè non ho nulla da festeggiare. Non li scoppio perchè il rumore gratuito, sguaiato, maldestro e invadente mi irrita, mi urta i nervi, mi sta sui coglioni.
Alzo la musica, brindo a me, alla mia dolce guerriera e ai miei fieri soldatini e felici ci abbracciamo.
Per il 2016 cercherò di circondarmi di gente serena, gente che abbia a cuore le mie cose senza secondi fini, gente che non emani il cattivo odore dell’invidia e della falsità. Cercherò di stare alla larga dalle sanguisughe che pescano tutto ciò che dici o fai per rivenderlo al mercato dell’usato spacciando per vere occasioni le merci rubate e riciclate. Cercherò di frequentare gente positiva che fa sempre tanto bene, intendendo con “positiva” chi agisce in tal modo, non chi ne discorre e basta …. a discorsi son bòni tutti.
Farò di tutto per onorare i miei impegni dando priorità assoluta alla mia famiglia e soprattutto, continuerò dritto per la mia strada, non ascoltando le sirene di Omero, né le malelingue che ormai da tempo non intaccano più la mia serenità che malgrado tutto persiste. Di questo son certo, poi spero anch’io in una botta di ‘ulo ogni tanto ma di certo ‘un la posso chiede’ al 2016. A chi devo chiederla non lo so ma credo che se deve arrivare arriverà da sé quando gli pare a lei … e io aspetto paziente il mio turno.
Una cosa vorrei farla nel 2016 : portare avanti alcuni progetti che avevo iniziato e interrotto. Cose ganze che non dico prima del tempo … troppi gufi a giro.  Se n’ho voglia, quello sì. Qui si parla di diletto e non  è obbligatorio anche se molto piacevole.
Di certo l’anno nuovo non cambierà il mio modo di pormi nel mondo fatato dei social-networks : quel che penso lo scrivo dopo averlo detto e in molti casi anche fatto.  Spero vivamente che a chi ciò non piace mi stia alla larga. E’ molto semplice e gratuito. Non ti garba ciò che dico, faccio o scrivo ? Cambia canale, io ‘un arreggo nessuno, nemmeno il semolino.

E per quel che può valere … che il 2016 ci mantenga forti e felici.

Buon Anno Gente, Buon Anno a chi mi vòle bene perdavvero, a chi mi tollera e anche a chi non mi conosce ma mi segue volentieri, sia quando ruzzo che quando son serio. Buon Anno a chi non si sforza di apparire ma senza sforzo appare per quel che è.
A chi mi vòle male, a chi spera che affondi, a chi gode se inciampo, a chi dispiace quando mi rialzo e mi scòto i ginocchi, a chi sta sempre a guardare cosa faccio o dico per puntare il dito o parlare alle spalle dico : io non vi cao e nel dubbio me lo puppate.
Buon Anno anche a chi è arrivato alla fine di questo pippone e pensa che io sia triste e incazzato. Buon Anno a te che ‘un hai capito una sega nulla di me. Bonpertè ! Stasera ti divertirai di siùro. Con poo, ma siùro

E ora sotto col dumilasedici che le giornate son pizziòtti e i lavori ‘un compariscano !!

La Colonna Sonora delle mie feste è quella che preferiva mio Padre. Indelebili nella mia mente le note di Fausto Papetti che ci accoglievano in occasione delle feste e delle ricorrenze che ci vedevano riuniti attorno al tavolo imbandito.
Avanti col Sax a tutto Volume !!

#capodanno2016 #ultimodellanno2015 #iononscoppioipetardi

Io non scoppio i petardi a capodannoultima modifica: 2015-12-31T11:09:20+01:00da
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