giòa ir Brasile, giòa in casa ‘ontro la Croazia, sempre bellina ‘olla su maglietta a quadrettini bianch’errossi. Partita inagùrale d’un mondiale in un paese ricco, ricchissimo sì, ma di ‘ontraddizioni. E mentre fòri tanta gente moie di fame e protesta per il lusso sfoderato per organizza’ un torneo di pallone (perché sempre di vèsto si tratta : d’un torneo di pallone sarà anche mondiale, ma sempre 22 brodi che rincorrano una palla sono), dentro lo stadio di Sanpaolo è tutta una ‘osa ‘olorata di giallo-oro, palloncini, musìe, fie che ballano tutte ‘olorate che pare d’esse’ ar carnevale.
M’avvicino a questo mondiale con tutto lo sdubbio possibile d’un italiano còlle palle piene di vede’ ir propio paese esse’ preso per ir culo da tutto il mondo per le figure di merda che ci fanno fa’ i nostri pidocchiosi governanti e anche se, dirrete voi saccenti còr portafoglio pieno e la sòcera che vi mantiene, ” … la politìa còr pallone ‘un c’entra nulla e nulla ci deve entra’ …” ciò non impedisce ai miei coglioni di roteare vorticosamente ogni vòrta che vedo Prandelli recitare l’omelia, fare predìe e emanare Codici Etici che fanno ridere i polli ma accontentano l’italiani dal DNA buonista e parecchio bigotto, e quei 22 viziati stramilionari piagnucolare o lamentassi per quelle che mi pare inconfutabile essere delle colossali minchiate in confronto ai problemi che affrontano quasi tutti vèlli che stanno appicciati ar televisore a guardalli.
Premesso vèsto, dato che la Rai ha deciso che con quèr canone medievale che ci fa paga’ si pòle anche vede’ le partite, io, che da sempre non mi sono perso una partita della nazionale e che ho tifato a tutti i mondiali dal 78 in poi, tutto vestito d’azzurro, còr bandierone penzolante dalla finestra, religiosamente in salotto inzieme a mì pà, anche se questa nazionale per ora ir cuore ‘un me l’ha infiammato, ma ha provocato solo un po’ di bruciore sotto le palle, decido che zitto zitto, senza esartammi, senza gufa’ e soprattutto deciso (e lo metto per iscritto) a non salì sur carro di nessun vincitore azzurro, qualora accadesse (me lo auguro), mi piazzo davanti ai mì figlioli per assiste’ alla partita tra ir Brasile e la Croazia. “ Babbo per chi si tifa ??” mi fanno in coro convinti di sape’ già la risposta, ” … per la Croazia de … ” faccio io ‘onvinto, ma ir Brasile ha da sempre ir su’ fascino e i figlioli d’oggi, bombardati da pubbricità e marchi còr baffo, sono per ir Brasile.
Ir momento, poi, dell’inni nazionali a me m’è sempre garbato parecchio e mentre quando sento l’inno di mameli mi s’arrizza proprio la pelle, mi viene il magone e mi sento italiano dalla testa ai piedi, quando sento l’inni dell’altre squadre osservo sempre curioso il pubblico e i giocatori per vede’ l’effetto che ni fa a loro. Onestamente l’inno del Brasile in Brasile è stata forse forse la ‘osa più bella ‘e ho visto ieri sera.
La partita poi inizia e dal primo al novantesimo si srotolano piano piano tutti i dubbi che avevo prima ‘e cominciasse e nell’ordine m’è apparso chiaro che in giappone saranno forse bòni a fa’ sarta’ per aria le centrali nucleari e a rivogatti lo stesso poi ir tonno radiattivo, saranno bòni a arrotolà ir sushi e a convincetti che è ròba bòna anche se ‘un sa d’una sega nulla e in confronto a una bella piattata d’acciughe alla povera ‘olle cipolle, ir sushi è come mangia’ lo scontrino, ma di siùro a arbitra’ ‘un sono bòni … per nulla.
L’artra ‘osa che m’è apparsa chiara è che ir Brasile vincerà anche i mondiali (perché ‘un lo sapete che l’ha già vinti ?? … gao) ma ‘un è nulla di entusiasmante e ieri sera se l’albitro còll’occhini tirati e i denti a Don Ciak Castoro ‘un ni dava una mano, còlla Croazia ci picchiava subito ir musino alla prima gara.
La Croazia pigia e crea occasioni, nel finale s’avvicina ar pareggio diverze vòrte ma ‘un c’è verso di supera’ quer Julio Cesar, nostra vecchia conoscenza. Oscar segna il 3-1 e chiude la partita ma anche stavolta Nishimura non s’accorge del fallo a centrocampo che precede la rete.
Vabbè, si ‘omincia bene e provo a immaginammi le scene isteriche se questo fosse avvenuto contro l’Italia. La Croazia ha comunque fatto una bella figura, veloce, pericolosa e con qualche pezzettino bravo tecnicamente. Volenteroso il veterano Olic che ha corso come un bimbo ma seòndo me dovrebbe invia’ a pensa’ alla pensione.
Vabbè. Comunque i mondiali di pallone hanno sempre il suo fascino e anche se quest’anno mi ci avvicino con un animo un po’ più imparziale mi fa piace’ vede’ qualcosa in televisione che ‘un siano le solite segate estive che ti fanno solo venì voglia d’usci’ di ‘asa e anda’ a mangia’ un gelato sul lungarno … vabbè … sul lungarno di sera a Pisa è diventato periòloso, meglio anda’ a Tirrenia vai !
Ci si sente alla prossima partita e per l’appassionati della precisione, vi stiocco sotto ir tabellino della gara Brasile – Croazia :
IL TABELLINO :
Brasile – Croazia : 3-1 (primo tempo 1-1)
Gruppo A
All. Scolari.
All. Kovac.
Marcatori : 11′ (aut.) Marcelo (C), 29′ pt Neymar (B); 26′ (rig.) Neymar, 46′ st Oscar (B)
Ammoniti: Neymar (B), Corluka (C), Lovren e Luis Gustavo (B).
Recupero : 2’pt / 0’st
Spettatori : 62103