I Penzieri der Cassisa

Partenza còr Botto [un Abisso a Pisa]

Finarmente ci risiamo. Risiamo a discorre’ di pallone gioàto, vèllo vero, vèllo nòvo rosso e grigio che la lega pro ha sfornato per la nòva stagione. Vèllo ‘e quando riva in gradinata ir mì figliolo si fionda a chiappà per portasselo a casa ma li stiuarte nielo fanno restituì ai raccattapalle … oh babbo ma perché ‘un lo posso portà via ?  lascia stà, costa varini e rischi ir daspo. Cosa rischio ?  nulla nulla, lascia stà … poi te lo spiego.

Dopo un’estate senza pallone che com’ar solito s’è riempita di discorzi. Ma mentre ir nostro presidente Battini, preciso e puntuale, cò su sordini pagava stipendi iscrizioni e bollette scadute, vèll’artre squadre erano ne’ debiti fin’all’orecchi e tante hanno chiuso bottega. Ir megadirettore Lucchesi ha fatto la spesa andando a cercà giovani bòni e che costassero poìno e alla fine ha raccattato anche una punta a un quarto d’ora dalla fine der mercato, mentre avevano spento le luci e davano ir cencio per terra, Scappini ‘un lo voleva nessuno e allora ce lo siamo fatti prestà noi. Dice sia bravo … ir campo ce lo dirà.

Amièvoli vèst’anno anche troppe, anche l’arabi dello sceicco e di zenga ‘un ci siamo fatti mancà, maddè … pallone poo poo e discorzi come ar solito tanti.

Alla vigilia della partita, sabato all’ora di pranzo, la società decide che è tempo di presentà la squadra alla città. Dopo avella presentata a pochi intimi strippati in una stanza der comune a 40 gradi, dopo che la gente s’era giustamente lamentata, mezza giornata prima di gioà n’è venuto a mente che c’era da presentalla. Dopo varanta amièvoli ormai cosa c’era da presentà ? Risurtato : artri dù gatti stavòrta in tribuna a batte’ le mani a una fila di gioatori che dopo l’allenamento e prima dell’esordio in campionato di tutto avevano voglia meno ‘e della presentazione.

Ma si fa per discorre’, mia per lamentassi. Di ‘osa c’è da lamentassi !? Di nulla ! e ‘un vi ci provate nemmeno perché vest’anno, còr fatto che ir Pisa è in regola còlli stipendi e ‘un rischia nulla grazie alla gestione oculata della famiglia Battini, bisogna dì sempre grazie, grazie e ancora grazie.

Però mi viene da chiedemmi : ma grazie di ‘osa ? perché pagano li stipendi a’ gioatori ? e tanto me lo pagano ammè che devo chiede’ grazie.

‘Omunque, lo vedi vanti discorzi ? vèsto vì è ir riassunto breve della marea di ‘iacchiere che hanno mosso giustamente la piazza e i barrini di pisa còr pallone fermo in magazzino.

Ora c’è da gioà sur serio e la prima in casa si gioa ‘ontro il Latina, una squadra che è andata in cuffia a’ ‘ontributi della lega, s’è frugata e ha messo su un gruppo di gente forte e esperta per vede’ d’andà su di ‘ategoria. E’ la partita giusta per rendessi ‘onto di che pasta siamo fatti.

Chiaramente ha fatto un cardo esagerato tutta l’estate e la settimana prima della partita arriva la perturbazione. Vèsta vì si chiama Poppea perché ora va di moda danni ir nome alle previsioni der tempo, sicchè dopo nerone, lucifero, caligola e la favad’aronne arriva poppea a perturbacci. A me a dì la verità m’ha sempre perturbato poppea con quer popòdipaiodipuppe ma stavòrta ‘un si tratta di roba morbida ma d’acqua ‘e casca dar cielo, tanto per cambià.

Solita oretta prima der mecce io e france siamo carii davanti allo stadio, si fa dù chiacchiere còlla solita gente di sempre, un birrino, le cingomme e subito si intravede la prima novità : forze per risparmià dù euri di luce, forze per quarche regola nòva che ‘un si ‘onosce, sono aperti la metà de’ tornelli di sempre. Sicchè ir risurtato è semprice : dove prima s’entrava agili ora c’è la fila.  Dar di fòri sembra la fila che c’era una vòrta per entrà allo stadio, vando però s’era 12mila … bei tempi.

France s’è portato l’ombrello. S’è preso apposta vèlli di decatlon che ciànno una punta tonda di prastìa che ‘un fa male a nessuni. Dicevano che ir probrèma erano le punte ma quando si riva a prefirtraggio come immaginavo ci rimbarzano : la carabiniera cor cappellino pare anche discreta mi spiega che “teoricamente possono anche non farmelo passare”e visto che all’entrata c’è lei ni faccio : “ma perché ? chi è che ‘un me lo dovrebbe fa passà ?” e lei ammicca verso dù poveri stiuarte che speravano fosse lei a decide’. Sicchè ‘un sanno ‘osa dimmi e ner dubbio ‘osa fanno ? me lo fanno posà. Bravi tiobòno. Per ‘uni stà a discute’ subito alla prima giornata, si torna indietro, si caa l’ombrello in macchina e si riparte.

S’entra finarmente in gradinata. Vant’era . L’amièvoli s’erano viste tutte in tribuna e anche la partita di ‘oppa sicchè la mì grada me l’ero guardata dall’artra parte ‘on la su scritta Pisa e i su gradoni duri e guasi sempre bagnati. La prima ‘osa ‘e mi sarta all’occhi è vede’ ir curvino, ir settore tra la norde e la tribuna, vèllo storìo della Vecchia Guardia, uno dei settori frequentato da quell’affezionati che ci s’abbonano e riabbonano da trent’anni … chiuso, vòto, stoppinato per motivi d’inagibilità tre giorni prima della partita, inzieme a quer settore inutile della tribuna inferiore ‘on que’ seggiolini azzurri da dove ‘un si vede una sega nulla e che sono stati tutti levati. Ora per la parte di tribuna inferiore ‘un glien’è ‘mportato una sega a nessuno ma ir curvino n’ha scontentati parecchi. Che poi la società per risarcilli l’ha piazzati in tribuna inferiore scontentando però vèlli di tribuna che l’abbonamento lì  là pagato ir tripro.

Che lavori. Povera la mì arena ‘e casca a pezzi. Tutti discorrano dello stadio nòvo e ner frattempo ir pezzo della gradinata sopra ir barre è venuto giù ner silenzio totale, anche i muratori ‘iamati di ‘orza a sistemallo muravano zitti zitti, i tabelloni cor vento vengano giù, i bagni son roba da chiappacci la lebbra e l’artoparlanti ‘un vanno. Ecco la seònda ‘osa che m’è sartata stavòrta all’orecchi : se prima si sentiva poo e male ora dalla gradinata ‘un si sente nulla di nulla.

Sicchè quando ir povero Paradossi ha inviato a legge’ le formazioni delle squadre, pratiamente se le leggeva dassèssolo. Idem per le sostituzioni.  Guarda che ‘un si vive ner mondo de’ sogni eh ? per sistemà que’ dù aggeggi ‘un ci vòle la Nasa eh ? e nemmeno è questa gran spesa eh ?

Ma dice bisogna stà zitti, ‘un critià, esse’ contenti e dì sempre grazie, grazie e grazie mille. Vabbè. Grazie allora che ‘un ci fate sentì quello ‘e dite … discorrete fra voiartri.

Di positivo però c’è che ‘un s’è entito  ir nòvo inno della Lega Pro che dice ‘e sia dimòrto brutto. Scritto appòsta dar grande Mogol. Macalli e compagnia bella ne vanno mòrto fieri ma a Pisa ‘un ci è dato sentillo … ci toccherà ‘ompracci ir disco.

Entrano i gioatori, ir Pisa in maglia nerazzurra e il Latina che sarebbe nerazzurro anche lui gioa còlla seònda maglia bianca. L’albitro di nome Abisso e i guardalinee son fuzzia, ir famoso ‘olor monscerì. L’albitro frallartro cià una bella divisina ner mezzo a’ apelli che pare spenchi delle simpatìe ‘anaglie.

La ‘urva sbandiera e canta, il tempo regge e ci risparmia l’acqua. Partiti ! Gente ci siamo ! riomincia l’avventura ! Gnamo Pisaaaa !

All’arena oggi saremo 3500, compresa una ventina di tifosi laziali. Poìni ma ormai ci siamo abituati.

Mister Pane decide di ‘ambià ir modulo che ni garbava tanto e adopra il 3.4.3 con Sepe in porta tutto giallo, dreto Colombini centrale con Sabato a sinistra e Suagher a destra. Centroampo a quattro con Buscè a destra, Mingazzini e Favasuli ner mezzo e Benedetti a sinistra. Davanti Tulli e Perez affiancati da Rizzo largo sulla destra.

Il Latina, allenato da Pecchia, vecchia ‘onoscenza della serie A italiana, gioa còr 3.4.3 e a sentì l’analisi di vèlli ‘e di pallone ci ‘apiscano pare abbia messo su uno squadrone di over senza badà a contributi e vede’ di salì alla sverta.

Inizia la partita e ‘un fanno in tempo a passà dù menuti che Suagher va in terra colpito da un avverzario e ‘un s’arza più. Da come si lamenta pare si sia fatto male sur serio e poo dopo esce in barella sostituito da Pane con Rozzio. Si ‘omincia bene, speriamo ‘un sia nulla. I primi menuti si vede che le squadre si studiano. Sembra ‘e tutteddue abbiano paura di toccanne e si girano intorno gioando a centroampo e facendo una serie infinita di falli che l’albitro fistia tutti senza seghe e spezzettando ir gioo di ‘ontinuo. Ir Pisa s’affaccia un paio di vòrte alla porta avversaria sempre con Tulli che prima tira arto e poi impegna ir portiere che devia in angolo. Ar 28esimo che a pisa è notoriamente ir menuto dei peori, Mingazzini entra in maniera partiolarmente diozza còr piede arto a centrocampo su un avverzario che si butta per le terre nemmeno n’avessero sparato. L’albitro (peoro) corre, si mette la mano ner taschino e tira fòri ir rosso diretto per ir nostro centroampista. Ma come rosso ? La gente sbarella, i gioatori protestano e favasuli chiappa ir giallo, lo stadio sbraita e offende l’albitro. Decisione presa, mingazzini a fa la doccia e si riparte dalla mezz’ora der primo tempo còr pisa in dieci. Ora sì che è dura, si penza tutti, peccato perché per ora ci si stava mòvendo bene.  Pane ‘un si scompone : arretra Buscè dreto e Rizzo pure, ‘un fa cambi e mantiene lo stesso piglio della prima mezzòra.  In curva tirano fòri uno striscione dar signifiàto chiarissimo : “Repubblica di Pisa. Soli e Contro tutti”. Sotto Livorno noi ci si pòle stà solo se agguanti l’italia e l’arrovesci ! intanto la partita è spezzettata da falli ‘ontinui e l’albitro dopo l’espurzione pare ave’ perzo la bussola e ammonisce tutti i nerazzuri che ni passano davanti anche se a dì la verità la partita ‘un è cattiva. Anche Pane, sempre tranquillo becca ir rimprovero dall’albitro protagonista di giornata. A cinque menuti dall’intervallo, Colombini lancia in attacco, Perez appoggia dreto per l’accorrente Tulli che controlla ir pallone e tira un missile di destro che entra in rete …. Gòòòòòòòòòòòòòòò !!! unazzèro per noi con Tulli che invece d’esurtà si gira e guarda male l’arbitro fisso nell’occhi senza dinni nulla come per dinni : “lo vedi brodo ? anche se ci butti fòri i gioatori e ce l’ammonisci tutti io faccio gò uguale !”.

Finisce ir primo tempo e i fisti all’arbitro mentre imbocca ir sottopassaggio son più forti dell’apprausi ai gioatori der pisa.

Ir seòndo tempo inizia còl Latina che deve avè preso una bella risciacquata da Pecchia che manda in campo Barraco e dopo dù menuti ci penza Sepe a sarvà ir risurtato su un tiro di Jefferson da un metro. Mamma mia, se entra c’è da patì poìno. Ma ir Pisa ‘ontinua a gioà e stavòrta Colombini, maestoso in difesa, esce palla ar piede e va dritto verzo l’area del latina sotto la norde, viene puntuarmente sdraiato e favasuli s’assistema la boccia a modino. E’ ir sù angolino vèllo lì : rincorzina ‘orta, sinistro all’incrocio e ir portiere fa ir miraòlo e devìa in angolo. Carcio d’angolo battuto da Sabato ner mezzo Perez di testa spizza drento e l’abitro senza penzacci dù vorte fistia ir carcio di rigore per fallo in area su Rozzio … gnamoooooo !!

Favasuli è ir rigorista, chiappa la rincorza e agile, di precisione segna ir duazzèro per noi  : palla a sinistra, portiere a destra e via di ‘orza sotto la nord !!!

‘un ci si rede, stiamo dominando una squadra forte gioando in dieci !

Ar 28esimo, sempre ir menuto dell’albitro, pane manda in campo Barberis ar posto di Rizzo e dieci menuti dopo leva anche Tulli per Fondi. Stadio in piedi a battenni le mani perché oggi ir nostro numero 11 ha fatto davvero i numeri.  Tre menuti dopo Perez, ancora lui, porta palla sulla sinistra, arriva in fondo, difende la palla e di tacco manda ar crosse per Benedetti che mette ner mezzo e Barberis di testa segna un gran gò sotto la traverza ! treazzèro per noi !! mamma mia che partita è questa vì !!  E come disse ir grande  Pertini l’11 luglio 1982 a Madrid : “ormai non ci prendono più !” e come breitner allora segnò la rete della bandiera, ar quarantacinquesimo ci pensa Barraco a sorprendere un Sepe nell’occasione un po’ distratto e segna ir gò der treaùno da 25 metri.

Fistia tre vòrte lo scandaloso Abisso e dopo dodiciànni ir pisa vince la prima di ‘ampionato all’arèna per tre pippoli a uno in inferiorità numerica per treqquarti di partita e con quell’abisso vestito da monscerì che alla fine ha ammonito 9 gioatori  e espurzo uno ! seòndo me ha subìto un po’ ir fascino dell’arèna eh ? siamo abituati ormai all’albitri protagonisti noi.

Alla fine tutti ‘ontenti, lo stadio in piedi che canta l’inno battendo le mani, i gioatori per mano salutano i tre settori dello stadio, la gente ‘e sorride, ir Paradossi che prova a legge’ i risurtati finali ma come ar solito se li legge per sé, tutti còlla faccia sorpresa a dì : “boia ‘e squadrina ci s’ha quest’anno” e Battini sfavato ‘oll’albitro dice che oggi s’è gioàto in dieci ‘ontro dodici.

Ah bene. O come lo volevi il ritorno all’arena ? lo volevi meglio di ‘osì ? Meglio di ‘osì ‘un si poteva.

Peccato per Suagher, le notizie diàno che in quell’azione s’è sbriciolato i legamenti e lo perdiamo per un bèr po’. Vòrrà dì che s’aspetterà e speriamo ‘e quando torni ci venga a dà una mano a restà lassù in cima alla crassifìà. Eh sì, perché noi stasera siamo primi !!

La prossima ir pisa va in puglia in casa dell’Andria che oh ! oggi ha fermato la ‘orrazzata Nocerina eh ? sicchè ci sarà da sudà.

Ci si becca alla prossima e speriamo che quest’inizio porti un po’ più di gente allo stadio che se ‘un ci penza la squadra a fa tornà un po’ d’entusiasmo chi ci deve penzà ??

 

Sempreforzapisa

Ac

p.s. nella splendida foto di Massimo Corsini si vede ir portiere Bindi del Latina mentre ci fa la presa

Partenza còr Botto [un Abisso a Pisa]ultima modifica: 2012-09-04T22:44:00+02:00da
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