I Penzieri der Cassisa

tuttomondo

A Pisa ci s’ha anche questa !
Un’opera famosissima nel mondo, quasi più conosciuta all’estero che in italia, per non dire a pisa.
Nel senso che sì, a pisa si sa che c’è, ma non a tutti è chiara l’importanza di questo murales UNICO al mondo, come la nostra torre.
Keith Haring, un artista americano di 31 anni decise di creare nel giugno del 1989 a pisa la sua unica opera che fosse destinata a rimanere per sempre !
La scelta cadde sulla facciata laterale del Convento di Sant’Antonio Abate.
Non so perchè ma ho sempre pensato che fosse un ganzo il prete che senza battere ciglio disse di sì a un artista che non conosceva nemmeno, a un’opera che non aveva idea di cosa fosse e se stonasse poi con l’ambiente religioso cui era adiacente.

La ditta Caparol, senza indugio, fornì gratuitamente materiali, vernici e artigiani volontari perchè Keith fosse agevolato nella realizzazione della sua opera.
Avevo vent’anni io e di fronte a quella facciata, dove ora c’è un bel bar, nel 1989 c’era la fermata degli autobus della Lazzi.
Sul basso tetto della palazzina che ospitava la biglietteria e la sala d’aspetto, amici di Keith avevano piazzato un impianto stereo con due casse enormi, che sparavano musica hip hop a manetta e dove anche noi assistemmo alla realizzazione dell’opera ballando.

Guardavamo divertiti questo fenomeno che a ritmo di musica sfornava quei buffi personaggetti.

Dopo la stesura di una base bianca uniforme, Keith con un pennellone piatto che assomigliava a un matitone tracciava linee nere che componevano personaggi strani, tondi, che ispiravano simpatia.

Ricordo ancora i nostri commenti man mano che l’opera prendeva forma e anche se l’artista dipingeva senza un bozzetto, improvvisando, si vedeva che aveva chiaro in mente quel che voleva dipingere, riempiendo alla fine la facciata di 180 mq con trenta figure intrecciate tra loro in movimento, sottolineate da tutte quelle lineette che parevano dare vita e movimento al murales.

In una giornata concluse il suo disegno in bianco e nero e l’effetto fu incredibile ! Adesso veniva quello che era il pezzo forte di Keith : i colori !

Lui che era solito utilizzare colori sgargianti, vivissimi, che colpissero il colpo d’occhio. stavolta utilizzò dei colori acrilici che riprendessero i colori dei palazzi di pisa, che si inserissero nel contesto della città nella maniera meno invasiva possibile.

Per fare questo impiegò una settimana con l’aiuto volontario di operai e artigiani della ditta Caparol che agli ordini di Keith, colorarono un personaggio per uno con precisione.

Spettacolare l’effetto che il murales dava man mano che prendeva forma.
L’artista, giovane, dall’aspetto minuto, trasmetteva una grande energia e mentre dava vita ai suoi personaggi sembrava far parte di loro. Sembrava un personaggio di Tuttomondo.

 Quest’opera è unica al mondo per diversi motivi.

Primo  fra tutti, non era solito dare un titolo alle sue creazioni, ma quando gli fu chiesto disse che non ne aveva ma se avesse dovuto immaginarne uno, questo sarebbe stato TUTTOMONDO. Il perchè si capisce semplicemente guardando il murales in un intreccio di personaggi in movimento e interazione fra loro che impersonano l’umanità e la pace nel mondo.

Altro motivo di unicità è l’idea della realizzazione di un murales che divenisse permanente, cosa che finora non aveva mai fatto. Testimonia questo dato il fatto che Tuttomondo sia un’opera unica in italia.

Le altre sue testimonianze sono andate perse negli anni, cancellate nel caso di alcuni ideogrammi nel tunnel della metropolitana romana e in un palazzo sempre romano, o staccate e vendute all’asta come quelle presenti all’interno del negozio Fiorucci di Milano.

Quest’opera ha un significato particolare anche perchè è stata l’ultima del giovane Haring, dato che pochi mesi dopo l’inaugurazione di Tuttomondo, morì di Aids a 31 anni.

Ho molti ricordi legati a quest’opera che ho avuto la fortuna e il privilegio di seguire nei momenti della sua realizzazione e con orgoglio scrivo queste righe sperando di contribuire in qualche modo alla diffusione, ove ce ne fosse bisogno, prima di tutto fra i Pisani perchè si rendessero consapevoli del valore storico e artistico di quella facciata.

tuttomondoultima modifica: 2012-02-18T12:24:00+01:00da
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