Oggi mi son goduto un po’ i mì figlioli
Giornata di festa
Un bel solicchio a scaldare l’aria freddina
e a rassenerare l’animi stressati da questa vita sempe di rincorsa
il programmino è semplice semplice ma abbastanza da infondere euforia sui bimbi
passaggio dal barbiere per una sistemata al babbo e a france
diego c’era già stato ma ci accompagna
a lui interessa la seconda parte del programma
l’acquisto di un puffo
un puffetto blu nuovo di zecca … blu blu
che quelli che ci sono in casa hanno trent’anni e il blu è diventato celeste
andiamo solo noi
la mamma resta a casa a godersi un po’ di pace
cose da uomini
si esce contenti con france che fa il fratello maggiore
prende per mano dieghino
lo sistema e gli impone di mettere la cintura
diego porta il suo zainetto
dentro ci sono i puffi
pronto ad accogliere il nuovo puffo
il parrucchiere ci aspetta
avevamo appuntamento
arriviamo tutti e tre sorridenti
tre cassisa in ordine di altezza
per ora son sempre il più alto
ma il mio primato è certamente destinato ad essere superato
di sicuro resto il primo in ordine di età
cammino e guardo le ombre
sorrido da solo
io e france ci accomodiamo sulle poltroncine con il lenzuolo intorno al collo
diego spadroneggia
si siede sul panchettino per bambini
con tanto di volante e clacson
pee pee pee pe pepeeee
il barbiere mi chiede come deve fare i capelli a france
ma decide lui
ha le idee chiare
sceglie un taglio più serio di quello che avrei scelto io per lui
mentre diego suona il clacson
france conversa con il barbiere
diego interviene
risponde a tutti
io ascolto
e sorrido
“ci vuoi un po’ di gel ?”
io sì
france no
usciamo dal barbiere
tre cassisa pettinati
anche questo è un evento raro
diego torna indietro di corsa
deve far vedere il suo disegno a pino e fabrizio i parrucchieri
consiste in una serie di geroglifici minuscoli che per lui hanno un significato
glielo spiega
si riparte
alla conquista del puffo
parcheggiamo fuori dalle mura
attraversiamo l’arco di san zeno
ci fermiamo ad ammirare la spettacolare chiesa
spiego a france che è lì dall’anno mille e qualche cosa
la guarda con gli occhi spalancati
vedo che prova a immaginarla con mille anni di meno
diego indica la vetrata colorata di rosso
proseguiamo
passa una donna in bici
pedala e tiene il manubrio con una mano
con l’altra parla al telefono ad alta voce
dice che all’una va a farsi i capelli
deve essere la giornata ideale per raparsi
a diego non sfugge nulla
“ … ma dimmi te se si può andare in bici con una mano sola e parlare al telefono …
… io non l’avevo mai visto fare …”
eh … ce n’hai di cose da vedere dieghino
e questo è nulla.
Passiamo per piazza santa caterina
Qua non passano auto
via di corsa
uno dietro l’altro
diego esci dall’erba !
eh lo so che ti piacerebbe rotolarti un po’ al sole
ma non viviamo in un mondo civile
e quell’erbetta è riservata ai bisogni degli animali da compagnia
vi porto al duomo
o sul monte serra
lì vi rotolate quanto volete
e se anche lassù incappate in una cacata
beh … porta fortuna.
In borgo largo
Cammino e guardo le ombre
I bimbi per mano
Parlano e ridono mentre camminano
Mi accorgo che chi li incrocia li guarda
E sorride
Ho il cuore che non mi sta nel piumino senza maniche
Mi sbottono
Sorrido anch’io
Hobby centro in vista
Entriamo
Dentro è pieno di gente
A chi tocca ?
A me ! Voglio un puffo !
Eh eh … idee chiarissime
Apre il cassetto
Un milione di pupazzetti
Non solo puffi
Incertezza
Occhi spalancati
Bocca aperta
Sceglie un barba papà
E due puffi
Totale euro 17.50
Cazzo … tre pupazzetti di gomma quasi 40mila lire
Faccio finta di nulla
Pago e usciamo
Di nuovo in borgo largo
Litigano già
France porta pazienza
Diego fa la faccetta seria e cammina volutamente a testa bassa
Noi ridiamo
Passo passo raggiungiamo la macchina
Rientro alla base
Il pranzo ci aspetta
Guido piano
France ascolta la musica
Diego si riposa
Lo vedo dallo specchietto
Si rigira il barbapapà giallo tra le dita
Mille cose mi passano per la testa
Mi godo questi momenti con i miei figli
Penso a quando io ero seduto in macchina accanto al mio babbo
Trent’anni fa
A quando sono nati
a come crescono in fretta
al tempo che vorrei stare con loro
me li immagino grandi
indipendenti
il mondo è cambiato
ho paura per loro
credo che il nostro mondo fosse migliore
mi sembrano indifesi
vorrei proteggerli tutta la vita
ma forse saranno più scaltri di noi
chi lo sa
penso a chi ha il coraggio di maltrattare i propri figli
alla sofferenza che deve provare un bimbo
picchiato dal padre
abbandonato
o peggio ancora
non riesco a immaginare un dolore più grande
diego mi chiede il nome del suo barbapapà giallo
sonasega … penso
non lo so, chiediamolo a mamma, lei lo sa di sicuro … gli rispondo
mi riporta alla realtà
non voglio rovinarmi i momenti di questa giornata
semplici
ma belli
di quelli che forse resteranno nella loro memoria
entriamo in casa
accolti dalla mamma sorridente
tre cassisa sorridenti e pettinati
una rarità anche per lei
se c’è qualcuno lassù
prego che niente e nessuno rovini mai la serenità dei bimbi
anche quando diventeranno grandi
e noi saremmo vecchietti
ma per noi saranno sempre bimbi
indifesi
come oggi siamo noi per i nostri genitori
come dice il saggio
la vita è una ròta
speriamo giri un po’ nel verso giusto.
Vi voglio bene topi
Che la vita non vi maltratti troppo
Forza che siete delle rocce
Tenere e friabili per ora
Vi voglio bene
Un bene Indescrivibile-inquantificabile-incommensurabile-insonasegaquantabile
Babbo.
Piesse :
il barbapapà giallo si chiama barbazoo