I Penzieri der Cassisa

Giorno IV – Lecce

07 Luglio 2010
dopo una nottata di OIOI OIMMEI OIOI stamani decidiamo di fare i turisti e lasciamo perdere il mare … diamo una giornata di tregua alle nostre spalle abbrustolite.
Decidiamo di andare a fare un giro a Lecce.
Spippolo sul tomtom che in un attimo mi dice che ci vuole un’oretta di macchina.
Ancora mi devo abituare al fatto che ormai non ci si sforza piu’ nemmeno a leggere le carte stradali. Basta inserire una destinazione finale e quell’arnese in due secondi ti dice tutto … bah !?
E’ comodissimo ma mi accorgo che l’uomo si ovinizza sempre piu’ :
qualcuno ci dice cosa fare e noi dietro senza discutere …
comunque, ci mancherebbe solo mettessi a discutere cor tomtom adesso.
Indossata la maglia del pisa per la trasferta a lecce, mi metto alla guida e come promesso il mio caro tomtom mi porta a destinazione in un’ora.
Troviamo parcheggio ai margini del centro storico,
si paga (poo) e ci si incammina.
Lecce e’ uno spettacolo.
Con la piantina del centro alla mano, la macchina fotografica e l’cchiali da sole (questo sole t’accea perdavvero) giriamo come i tursti ameriani,
ma io ‘un mi ci volevo confondere con loro,
per questo sfoggio la mallia der mi’ pisino.
Tempo di gionzolare per un paio di vie che la fame bussa,
parte dai figlioli che iniziano a mugolare,
a me mi bussava gia’ da un paio d’ore, cosi’ si trova un posticino tranquillo per rimepirsi il buzzo … una bella bufala in un locale campano, una pizzetta al volo per le belvette affamate e un paio di birrozzi per mitigare la sete e per proseguire la coltivazione del buzzo.
Si riparte di slancio,
E’ quasi tutto chiuso ma noi si continua il giro non facendoci mancare nessun palazzo, chiesa o vicoletto caratteristico …
e’ caldo sicuramente ma noi siamo abituati all’afa e all’umido clamoroso delle nostre parti e quasi quasi non si suda nemmeno.
Gira e rigira siamo a pomeriggio inoltrato,
siamo in ciabatte e infradito e i piedi inviano a smoccolare in pisano stretto, quello piccino richiede d’esse’ preso in collo …
… e tanto pesa un chilo …
cosi’ ci consideriamo soddisfatti e ci s’incammina verso la macchina …
quando dopo mezz’ora ci si ritrova al punto di partenza, ci si rende ‘onto che ‘un ci si ricorda piu’ dove s’era lasciata la macchina.
eccoci … mi tocca cercare di orientammi con la piantina di lecce che m’ha regalato il tipo dell’ufficio turistico ..
ber mi’ tomtom …
gira, rigira, torna indietro, smoccola,
dopo un’ora precisa, coi piedi spappolati e le palle come coomeri,
si trova la macchina …. ahh bene …
mi metto a sede’, accendo il condizionatore, ni chiedo al navigatore di riportammi alla base e sto fermo du’ minuti per riacquistare la sensibilita’ dei piedi (bella davvero l’idea di girare per la citta’ a piedi in infradito !).
Prima di rincasare ci fermiamo a fare una nuotata e la giornata puo’ considerarsi conclusa.
Docciona, cenetta in veranda gufando a bestia la spagna in semifinale mondiale contro i crucchi tedeschi … ma nulla … ormai e’ufficiale : non mi riesce di gufare !
Vincono gli spagnoli e vanno in finale contro l’olanda !
A nanna !
Giorno IV – Lecceultima modifica: 2010-07-08T10:46:00+02:00da
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