I Penzieri der Cassisa

e ci ripenso

e ci ripenso
ripenso a quello stronzo invidioso
a quel falso che sorridendo
ha covato invidia per anni
e io non mi sono mai accorto di nulla
lavorava al buio
alle spalle
parlava e sparlava
metteva su
logorava
insinuava il dubbio nell’orecchio del più debole
sapeva come fare
cosa dire
a chi dire
invidioso di qualsiasi cosa mi riguardasse
adesso me ne rendo conto
allora no
che bischero
io
che stronzo
lui
ci ripenso sì
ma non mi ci incazzo più
che mi ci incazzo a fare ?
bischero resto
stronzo rimane
ha lavorato sul più debole
un debole che era mio amico
perdavvero
lo era
poi il serpente lo ha corrotto
gli ha fatto dubitare
della nostra amicizia di cui era tanto invidioso
come complici le mogli
ignare
una temeva la verità
molto pericolosa
che io conosco
e che forse la serpe sospetta
l’altra arrivata dopo
partita in svantaggio
uno svantaggio irrecuperabile
da colmare solo con l’aiuto dell’infame
acqua cheta
silenzi e sorrisi
in faccia
musi lunghi e bisbiglii nelle orecchie
alle spalle.
le orecchie del debole
riempite di insinuazioni, dubbi e dubbi
orecchie deboli
che si sono lasciate convincere
contemporaneamente sorrisi
falsi messaggi di amicizia
bischero
io
bugiardi
loro
ma non li perdono
non mi interessa
non potrò mai più credere ad una sola loro parola
ad un sorriso
ad un saluto.
ci ho messo tanto tempo
tempo sprecato
ma ci sono arrivato
frasi dette con leggerezza
senza filtrare la cattiveria che sprigionavano
parole che feriscono
pronunciate quasi col sorriso
con un ghigno
con tono conciliante
come dette ad un bambino
ad un anziano stanco
a chi deve solo ascoltare
imparare
prendere atto
senza poter far niente
a chi deve solo subire le conseguenze
percepire disarmato la gioia del nemico mentre affonda la lama
mentre la rivolta nella ferita guardandoti negli occhi
occhi squallidi
occhi di giuda.
l’infame ha vinto
le signore hanno vinto
una festeggia la vittoria
l’altra partecipa alla festa senza brindare
il debole ha perso
senza lottare
io ho vinto
alla fine ha perso uno solo
più bischero di me.
due menti vigliacche
che nemmeno il tempo ha reso consapevoli
una ha raggiunto lo scopo
l’altra incapace di esaminare la sua coscienza.
adesso ho preso atto
esamino a mente fredda
l’infame lo ringrazio
mi ha permesso di liberarmi di lui
si è svelato per quel che è
si è smascherato
il debole lo compatisco
è l’unica vittima
ancora prigioniero dei suoi aguzzini
anime fredde
che gli fanno terra bruciata intorno
sorridendogli
accarezzandolo
vorrei aiutarlo il debole
ma non lo faccio
non lo stimo più
ha perduto senza lottare
ha perduto quando credeva di avere vinto
ha tirato il sasso
mi ha colpito
ha nascosto la mano
ma io l’ho visto
smascherato
ha tirato altri sassi
senza più colpirmi.
ho imparato molto
la vita continua a darmi insegnamenti
e io imparo rapidamente
ho imparato
non faccio due volte lo stesso errore.
in un mondo in cui si aggiungono amici a colpi di clic
io clicco due volte e rimuovo
ora mi sento meglio.

e ci ripensoultima modifica: 2010-05-25T07:46:25+02:00da
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