I Penzieri der Cassisa

Paura der futuro

Cent’anni fa l’òmo s’immaginava un futuro sulla luna,
un futuro orientato verso la spazio
un futuro in cui tutto sarebbe stato facilitato da macchine e robò di ferro.
Mi garberebbe vede’ ora che faccia farebbe uno di cent’anni fa …
di siùro rimarrebbe sconvorto da certe invenzioni
subito chiederebbe che purma deve prende’ per andà sulla luna,
e ci resterebbe di siuro male
a scoprì che sulla luna varcheduno c’è andato già varantanni fa …
e poi più nessuno … e a dì la verità … forze ‘un c’è nemmeno andato !
Ce n’avrebbe di novità da scoprì
e resterebbe a bocca aperta anche solo a vede’ quanti vecchi c’è a giro
boia … cent’anni fa si moriva a quarant’anni e forze prima …
caa ci fa luilì a giro … c’avrà cinquant’anni …

e se t’incontra un ottantenne ?
lo scambia per una mummia … poveromo.
Poi m’immagino che si metterebbe a ride’ a vede’ come si va a giro ‘onciati :
o come ti siei vestito ? … o que’ ‘apelli ? .. occhì te l’ha tagliati ? ‘r fabbro ?
o leilì ? caa ci fa tutta gnuda a giro ? … ‘un lo sa che è un attimo ??
ah … ora va di moda ? … all’omìni ‘un gni garba più ?? … ah …
ni garba ma ‘un possano toccà nulla senza permesso sennò vanno in galera ?
ganzo diobono … chissà ‘ome sarebbe stata ‘ontenta la mì povera mollie …
e ni faceva un cardo quer gonnellone …
Che pulizia ! Guasi tutti cor visino rosa e ‘mprofumato …
O l’animali ? … cavalli, mucche, peore, canini a giro per la via …
nulla ? … o quell’affare tutto pettinato a quer guinzaglio cos’è ?
un cane ? ….. seee ….. o che cane è ?
ai mì tempi ver cane lì durava dù menuti …
O ‘ampi ? … ‘un ce n’è più punti ? … c’avete i parchi voi ?
vell’affari lì ? …. e vi bastano ? …

poi si renderebbe piano piano ‘onto che passati cent’anni,
natura e animali ‘un contano guasi più nulla …
che nelle città ‘r verde è sparito,
a parte varche pezzettino d’erba servatìa
con dù artalene e uno scivolo in mezzo alle ‘ase,
che se ci fai ‘aso ‘un c’è nemmeno un bimbetto
ma di siuro varche cane che lascia stronzoli e pisciatine
sotto l’occhio benevolo der padrone sudicio.
Cemento dappertutto … l’arberi sempre più radi
e dove prima c’era un bosco ora c’è tre arberi rinzecchiti
in mezzo ar cavarcavia di varche autostrada.
E i fiumi ? … o di che colore è doventato l’arno ??
dirrebbe a pisa sporgendosi dar ponte di mezzo …
o perchè è marrone ? …
lui ci faceva ‘r bagno, ci pescava i pesci e se li mangiava anche
o fallo ora ! …
e vediamo quanto ci metti a caatti addosso e a ritrovatti all’ospedale
cor un tubo in gola e una frebo ar braccio !
E poi … per aria un c’è punti uccellini, farfalle, insetti, api e coccinelle …
solo i piccioni c’è rimasto !!
e poi che casino c’è ! …
macchine, motorini, purma, aeroprani, sirene, ambulanze, arrotini,
allarmi delle macchine, delle ‘ase, de’ negozi … allarme generale …
‘un lo so mìa se era questo ‘e s’immaginavano cent’anni fa,
‘r progresso ‘ una bella ‘osa,
ma bisogna per forza distrugge’ tutte le ‘ose belle ‘e la natura c’ha dato ?
eh lo so che la terra è piccina e noi si ‘omincia a esse’ troppi,
ma che gusto c’è a spianà una foresta per facci un arbergo a sei stelle ?
eh lo so … una vorta la gente faceva l’affari barattando vello ‘e c’aveva,
ora ci sono i vadrini …
quelli appannano la vista, l’udito, l’orfatto …
come nei fumetti di uordisnei,
quando a paperone ni venivano l’occhi a forma di dollaro
ar solo sentì parlà di vadrini …
L’omo è doventato avido, egoista,
va in affria, dove la gente mòre di fame a buanni la terra
per portanni via ‘r petrolio … miliardi di miliardi …
e a loro cosa ni lascia ? … nulla di nulla …
nemmeno un pò d’acqua ….
e poi noi bisognà donà un euro cor un essemmesse … roba da matti.
Ora un òmo di cent’anni fa come fa a capì ‘r perchè di queste cose ?
la medicina è progredita … prima morivano di raffreddore,
però ora si mòre perchè invece di smaltire rifiuti tossici come si deve,
si sotterrano e poi mangiamo la verdura che cresce sopra quei troiai ..
Stiamo distruggendo l’ambiente in cui viviamo
lo stiamo facendo senza freno :
mari inquinati, foreste e boschi distrutti, aria inquinata,
sottosuolo svuotato e inquinato,
distruggiamo reperti archeologici perchè sennò ci bloccano i lavori per la villa,
creiamo armi sempre più potenti e le lasciamo in mano a qualsiasi coglione,
cosicchè basta che un giorno si svegli còlle palle girate che si sarta tutti per aria,
si fanno i teste nucleari negli atolli …
ma ce ne rendiamo ‘onto ? …
s’ammazza pesci e si contamina per sempre luoghi bellissimi … per provà una bomba.
Bah !? …
cent’anni fa sognavano un futuro sulla luna
oggi io sognerei di tornà cent’anni addietro …
andà a giro co’ carzoni ‘orti, le scarpe buate e i ginocchi sbucciati,
fà colazione col latte appena munto da una mucca
e merenda cor pane e una fetta di formaggio cor un ber bicchiere di vino,
chiappà ‘r carretto e cor cavallo spostammi per i campi …
Di vesto passo tra cent’anni ci sarà solo le mosche e le zanzare,
e l’omo, stupido e presuntuoso, si sterminerà da solo.
Guardate un firme sur futuro …
si passa dall’estinzione dell’uomo, alla distruzione della terra,
al ritorno a regimi totalitari comandati dalle televisioni,
a popolazioni di mutanti a tre teste frutto di radiazioni ….
Ir futuro lo vedo bigio
e non vorrei mai sapè cosa sarà tra cent’anni …

Paura der futuroultima modifica: 2010-04-25T19:52:10+02:00da
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